Dal 1° gennaio è scattata la rivalutazione automatica: ecco a quanto ammonta l’aumento delle pensioni per il 2025.
La Legge di Bilancio 2025 conferma un nuovo adeguamento delle pensioni in base al tasso di inflazione, con aumenti che sono scattati, automaticamente, dal 1° gennaio. Il meccanismo, che, in gergo tecnico è definito perequazione automatica, ha l’obiettivo di proteggere il potere d’acquisto dei pensionati, adeguando gli importi all’aumento dei prezzi rilevato dall’ISTAT. Ecco tutti i cambiamenti previsti per il nuovo anno.
Come funziona la rivalutazione automatica delle pensioni: gli aumenti in arrivo
Ogni anno, l’INPS calcola la percentuale di rivalutazione provvisoria sulla base dell’inflazione tendenziale, per poi confermarla con il dato definitivo dell’anno successivo.
Se la percentuale reale risulta più alta o più bassa del previsto, l’istituto procede con un conguaglio sull’importo erogato, in modo da garantire equità e trasparenza nel sistema.

Nel 2025 la rivalutazione è stata differenziata in base all’importo della pensione, secondo un sistema progressivo introdotto per destinare maggiori risorse alle fasce più deboli.
Le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS – circa 2.100 euro lordi – beneficiano della rivalutazione piena del 100% rispetto all’incremento dell’indice ISTAT. Sopra questa soglia, l’aumento verrà applicato in misura ridotta: al 90% tra quattro e cinque volte il minimo, al 75% tra cinque e sei volte, e al 50% per gli importi superiori.
Quanto è aumentata una pensione da 1.400 euro nel 2025
Chi percepisce una pensione netta di circa 1.400 euro al mese rientra pienamente nella fascia che riceve la rivalutazione totale.
Considerando l’incremento stimato dello 0,8% per il 2025, l’aumento mensile è di circa 11 euro netti, portando l’assegno complessivo a circa 1.411 euro.
Anche se l’aumento non cambia, in modo strutturale, gli importi, visto che la somma è contenuta, rappresenta – ad ogni modo – un passaggio importante del sistema previdenziale.