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Chi era Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla mafia

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La morte di Giancarlo Siani ha segnato la storia del giornalismo: scopri la sua incredibile storia e le curiosità sulla sua vita.

Il 23 settembre del 1985 il mondo del giornalismo italiano è cambiato per sempre. Quel giorno, a Napoli, fu assassinato Giancarlo Siani per mano della camorra. Il noto giornalista è passato alla storia, non solo per essere stato bersaglio di Totò Riina, ma anche per la sua straordinaria carriera. Ma fu proprio per ciò che pubblicò il 10 giugno che lo condannò a morte. Scopriamo la storia dell’indimenticabile giornalista.

Chi era Giancarlo Siani: biografia e carriera

Giancarlo Siani è nato a Napoli il 19 settembre del 1959 sotto il segno della Vergine. Apparteneva a una famiglia della media borghesia del quartiere Vomero, aveva un fratello di nome Paolo. Ha frequentato le elementari presso la scuola “Vincenzo Cuoco” mentre alle medie la Scuola media statale “Michelangelo Schipa”. Si è diplomato presso il Liceo classico G. B. Vico nel 1978 con il massimo dei voti.

Dopo il liceo si è iscritto a Sociologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, e ha presto iniziato a collaborare con alcuni periodici napoletani.

Ha fondato il Movimento Democratico per il Diritto all’Informazione insieme ad alcuni colleghi giornalisti, tra cui Gildo De Stefano e Antonio Franchini.

Era molto attivo anche in politica, infatti fu attivista del Partito Radicale. Come giornalista ha lavorato presso per il quotidiano Il Mattino nella redazione di Castellammare di Stabia come corrispondente da Torre Annunziata. In quel periodo scrisse soprattutto di cronaca nera e di camorra. Iniziò anche a collaborare con il periodico Osservatorio sulla Camorra, di Amato Lamberti.

Le sue inchieste sulla camorra lo portarono in poco tempo a diventare corrispondente dal quotidiano. A “condannarlo a morte” fu un articolo pubblicato il 10 giugno del 1985, quando scrisse che l’arresto del boss Valentino Gionta fu la conseguenza di una “soffiata” degli esponenti del clan Nuvoletta. Da allora i capo-clan Lorenzo e Angelo Nuvoletta decisero che Siani doveva essere tolto di mezzo.

Fu ucciso intorno alle 20:30 del 23 settembre 1985 sotto casa sua nel quartiere dell’Arenella. L’omicidio avvenne con 10 colpi di pistola alla testa da parte di due assassini che, a volto scoperto, lo spararono mentre il giornalista si trovava ancora nella sua auto.

Giancarlo Siani: la vita privata

Giancarlo Siani al momento della morte viveva nel quartiere dell’Arenella. Era fidanzato con Daniela Rossignaud. E’ venuto a mancare ad appena 26 anni.

Curiosità su Giancarlo Siani

– Durante la sua vita non ottenne mai il titolo di giornalista professionista. Gli fu riconosciuto solamente al 35° anniversario dalla morte, ad honorem, da parte dell’Ordine dei giornalisti.

– Sono stati dedicati film, cortometraggi e servizi giornalistici oltre a opere d’arte, canzoni e libri.

Alessandro Siani ha scelto il suo nome d’arte in onore del giornalista. Infatti, l’attore in realtà si chiama Alessandro Esposito.

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ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2025 17:47

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