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Chi è Cristina Cattaneo, tutto sulla patologa forense che ha lavorato ai casi di cronaca più noti

Scena del crimine

Il suo nome non è famosissimo, sicuramente molto meno di alcuni dei casi di cui si è occupata: ecco chi è Cristina Cattaneo, anatomopatologa e… scrittrice!

Sono pochi coloro che la conoscono, ma ha avuto un ruolo di primaria importanza in alcuni dei casi di cronaca nera che hanno suscitato più scalpore negli ultimi anni. Cristina Cattaneo è infatti una patologa forense e ha lavorato all’autopsia di Yara Gambirasio e di Stefano Cucchi, tra i tanti. Pronti a scoprire qualche segreto sul suo conto? Ecco un quadro completo della sua biografia, carriera e di qualche curiosità!

Cristina Cattaneo, chi è: la biografia e la carriera

Nata a Casale Monferrato (provincia di Alessandria) il 18 gennaio 1964, sotto il segno zodiacale del Capricorno, Cristina Cattaneo ha capito quale sarebbe stata la sua strada quando era ancora molto piccola. Aveva solo 7 anni quando si è trovata di fronte alla morte del suo vicino di casa, un caro amico. E la risposta di sua mamma all’inevitabile domanda di una bambina riguardo cosa fosse successo all’uomo ha lasciato Cristina insoddisfatta.

Il suo desiderio di approfondire ciò che porta alla morte di una persona l’ha condotta in un lungo percorso di studi. Dopo il diploma al liceo classico di Novara, la Cattaneo si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in Medicina Legale e delle Assicurazioni. Ha però alle spalle studi di archeologia e antropologia.

Sono molti gli incarichi ai quali ha adempiuto dopo la laurea, ma uno dei più importanti è quello assunto nel 1995. Da quell’anno, Cristina è Responsabile del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (LABANOF), che si occupa di persone scomparse e di cadaveri senza identità.

Di questa sua esperienza ha deciso di parlare nel libro Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo, pubblicato nel 2018, e successivamente in Corpi, scheletri e delitti. Le storie del Labanof.

Dal 1999 opera come consulente tecnico e perito per diverse procure e tribunali in Italia e all’estero, occupandosi di autopsie giudiziarie, identificazioni e casi complessi legati ad abusi e maltrattamenti.

Parallelamente, dal 2000 insegna Antropologia Fisica presso l’Università di Milano e dal 2005 è Associate Editor della rivista Forensic Science International. La sua attività è stata determinante anche nella gestione di emergenze umanitarie: dal 2007 collabora con l’Ufficio del Commissario Straordinario per le Persone Scomparse e, in particolare, ha coordinato le operazioni di identificazione delle vittime dei naufragi di Lampedusa del 2013 e del 2015.

Attiva anche sul fronte della tutela delle vittime di violenza, dal 2010 Cattaneo è referente medico-legale presso il Centro Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Clinica Mangiagalli di Milano. Inoltre, dal 2012 supporta il Comune e la Prefettura di Milano nella valutazione di segni di tortura e nell’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati, consolidando così un percorso professionale che unisce scienza, giustizia e diritti umani.

Nell’agosto del 2025, Cristina Cattaneo ha ottenuto dalla Procura di Pavia l’incarico sulle cause della morte di Chiara Poggi.

La vita privata

Non abbiamo molte informazioni su quel che riguarda la vita privata di Cristina Cattaneo, che è davvero molto riservata.

Non sappiamo, quindi, se sia sposata e se abbia figli, informazioni che ha preferito non condividere sul web. Quel che è certo è che profonde il massimo impegno nel suo lavoro, e che per questo si è trasferita a Milano dove oggi vive.

Le curiosità su Cristina Cattaneo

– È una grande amante degli animali e ha un bellissimo cagnolino. Per questo è contraria agli esperimenti su cavie da laboratorio e si batte affinché non vengano più praticati in ambito medico-legale.

– Non ama partecipare a trasmissioni televisive, ma nel 2019 è stata ospite di Fabio Fazio per raccontare alcune delle sue drammatiche storie.

– In un’intervista al Corriere della Sera ha rivelato che è soddisfatta delle serie tv “crime” che parlano di medicina legale, perché permettono alle persone di conoscere quello che è il suo vero lavoro.

– A La Stampa ha raccontato il momento in cui si è sentita davvero fragile: “Una volta, quando ero giovane. Quello sì, un morto “eccellente”. Nel momento in cui dovevamo seppellirlo, scoppiai in un pianto disperato, mai accaduto prima. Non riuscivo a lasciarlo andare. Avevo paura di non aver fatto abbastanza”.

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ultimo aggiornamento: 10 Settembre 2025 13:17

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