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2 lire 1946, perché questa moneta del Dopoguerra continua a far sognare i collezionisti

Monete da collezione

Tra storia repubblicana e passione numismatica, la 2 lire 1946 resta una delle monete più ricercate. Come riconoscere quella di valore.

Entrare nel mondo della 2 lire 1946 significa immergersi in uno dei simboli più importanti dell’Italia del Dopoguerra. Questa piccola moneta in alluminio racconta una fase delicata e decisiva della storia nazionale, quando il Paese, appena diventato Repubblica, cercava di rimettersi in piedi dopo anni di distruzione. Non stupisce, quindi, che ancora oggi sia una delle emissioni più ricercate dai collezionisti, non tanto per una rarità assoluta, quanto per il valore simbolico e per le difficoltà nel reperire esemplari davvero ben conservati.

2 lire 1946, simbolo di un Italia che si rialza dopo la guerra

L’iconografia scelta per la 2 lire del 1946 riflette perfettamente quel clima di ricostruzione. Sul dritto compare l’aratore, emblema del lavoro e della fatica quotidiana.

Sul rovescio, troviamo la spiga di grano che richiama la speranza, la fertilità e l’idea di un futuro che può tornare a crescere. L’alluminio, materiale leggero e povero, fu scelto in quanto, in quel periodo, le risorse erano limitate e ogni decisione aveva un forte significato pratico e simbolico.

Collezione di monete
Collezione di monete

Per stabilire se una 2 lire 1946 è davvero quella giusta, il primo elemento da valutare è la qualità dei rilievi. L’aratore deve apparire ben definito, con linee ancora leggibili ed una buona profondità delle incisioni.

Anche la scritta REPVBBLICA ITALIANA deve risultare chiara, senza zone consumate e/o irregolari. Sul rovescio, la spiga di grano va osservata con attenzione: le singole barbe devono essere visibili e non appiattite dall’usura. Data, valore e segno di zecca devono presentarsi netti, senza sbiadimenti. Spesso una semplice inclinazione sotto la luce rivela difetti invisibili a un primo sguardo, come micrograffi o colpetti sul bordo.

Perché lo stato di conservazione incide sul valore

Nel collezionismo numismatico, lo stato di conservazione fa la differenza e per la 2 lire 1946 questo aspetto è decisivo.

Un esemplare che ha superato quasi ottant’anni senza segni evidenti di usura assume un valore nettamente superiore rispetto ad uno più comune. Sigle come BB e FDC non sono semplici abbreviazioni tecniche, bensì indicano quanto la moneta sia riuscita a mantenere intatte le sue caratteristiche originarie.

Proprio per questo, molti appassionati si affidano alla perizia professionale. Una certificazione autorevole tutela solo l’investimento economico, garantendo anche l’autenticità storica del pezzo.

Attraverso analisi dettagliate del conio, dei rilievi e delle superfici, la perizia consente di distinguere un esemplare ordinario da uno davvero significativo.

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ultimo aggiornamento: 26 Dicembre 2025 10:34

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