Wet n wild dice orgogliosamente no ai test sugli animali: il brand low cost americano si riconferma cruelty free e amica degli animali

Wet n wild ha deciso di schierarsi dalla parte degli animali e dice no ai test per fini cosmetici. Il brand di makeup americano, ha ottenuto il riconoscimento di azienda cruelty-free dalla PETA (People for Ethical Treatment for Animals), che certifica l’impegno del brand al rispetto dei diritti degli animali. Secondo una recente ricerca condotta dalla PETA, sarebbero circa 250 i marchi cosmetici che ancora oggi testano sugli animali i propri prodotti, prima di immetterli sul mercato.

Il brand americano di make up Wet N wild però sta dalla parte degli animali è certificato dalla PETA

“Wet n wild è fiera di poter dire di non aver mai condotto test sugli animali: non lo abbiamo mai fatto e siamo convinti nell’affermare che mai nessun animale verrà coinvolto nei test dei nostri prodotti”, afferma Brian Talbot, Vice President International Marketing di Markwins.

Wet n wild è attivo nel programma Beauty without Bunnies e potrà dunque esporre sui propri pack il logo della PETA che testimonia il cruelty free. Un simbolo universale che indica i prodotti per la cui realizzazione non sono stati effettuati test su animali.

Un piccolo simbolo riconoscibile facilmente da tutti (è un piccolo coniglietto) ma con un grande valore e a sostegno di una scelta coscienziosa e consapevole.

Il marchio è di proprietà di Markwins Beauty Brands, con sede in City of Industry, California, USA. Markwins International Corporation è un leader mondiale nel settore del color cosmetics, degli accessori per la cosmesi e delle beauty collections.

Fondata dal CEO Eric Chen 35 anni fa, la società è riconosciuta come uno tra i top 20 fornitori nell’industria mondiale della cosmesi.

Markwins Beauty Brands comprende infine tra i propri brand Wet n Wild e Physicians Formula, entrambi cruelty-free.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 27 Luglio 2016 16:32


Estate, ecco 5 cibi che favoriscono l’abbronzatura

Colesterolo cattivo: qualche consiglio per liberarsene