In Toscana è nato il primo smart working village: un piccolo e tranquillo comune ospiterà i lavoratori che vogliono allontanarsi per qualche mese dal caos cittadino.

Un piccolo comune in Toscana si è trasformato nel primo smart working village d’Italia. I lavoratori potranno vivere in un luogo immerso nella natura, lontano quindi dal caos delle grandi città. L’iniziativa è stata promossa dal comune di Santa Fiora, un paese in provincia di Grosseto con circa 2.500 abitanti.

Il Coronavirus ha cambiato le abitudini delle persone e i governi sono stati costretti a introdurre nuove misure di sicurezza e limitazioni. Diverse aziende hanno deciso di adattarsi alla delicata situazione e di adottare lo smart working (o “lavoro agile”). Un comune toscano, anche per incrementare il turismo, ha deciso di creare il primo “smart working village” italiano. Scopriamo subito di cosa si tratta e come poter inviare la richiesta.

Cos’è lo smart working village?

Molti pensano che lo smart working rappresenti il futuro del lavoro, mentre altri sono fermamente convinti che esso possa solo affiancare la normale attività professionale. Durante la pandemia da Covid-19, molti lavoratori stanno sperimentando questo nuovo modo di lavorare in prima persona, grazie ai mezzi informatici a disposizione.

Lavorare al computer
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La principale paura di molti lavoratori che si interfacciano per la prima volta con il lavoro agile, oltre ai rischi dello smart working, è la progressiva e possibile cancellazione del confine tra luogo di lavoro e abitazione. Una soluzione, in effetti, esiste: si tratta dello smart working village, ovvero un comune in cui poter affittare una casa approfittando di alcuni aiuti economici. Oltre a poter creare il proprio posto di lavoro in sicurezza, i lavoratori avranno l’opportunità di lavorare in un luogo immerso nella natura, lontano dal caos delle grandi città.

Il comune di Santa Fiora, poco dopo l’arrivo della banda ultralarga, ha deciso di inaugurare un vero e proprio villaggio in cui i lavoratori potranno svolgere le proprie mansioni. L’iniziativa punta a dare una decisiva spinta al turismo e alle casse del paese toscano. Il comune ha pubblicato un bando con tutti i dettagli: la dotazione finanziaria complessiva è pari a 30 mila euro e punta a coprire fino al 50% dell’affitto delle abitazioni noleggiate dai lavoratori. L’importo mensile non sarà superiore ai 200 euro e potrà essere riscosso entro sei mesi.

Smart working village, come inviare la richiesta?

Il bando si rivolge un po’ a tutti i lavoratori: pubblici, privati, professionisti e artigiani. Gli utenti potranno quindi vivere per diversi mesi in questo comune, sfruttando la potenza della banda ultralarga (capacità delle reti di inviare dati ad altissima velocità).

Gli interessati potranno richiedere un posto in questo smart working village. Per farlo, sarà sufficiente compilare il modulo presente nel sito web ufficiale e inviare la richiesta tramite pec (posta e-mail certificata) entro il 31/12/2020. In caso di dipendenti pubblici o privati, è necessario allegare anche l’attestazione sottoscritta dal datore di lavoro in cui viene autorizzato il lavoro da remoto.

Fonte foto copertina: https://pixabay.com/it/photos/computer-pc-sul-posto-di-lavoro-1185626/

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ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2020 15:13


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