La ritenzione idrica è un problema molto comune soprattutto nelle ultime fasi della gravidanza, vediamo a cosa è dovuta e quali rimedi esistono.
Durante la gravidanza, e in special modo nel terzo ed ultimo trimestre, è un fenomeno molto comune avere i piedi, le caviglie e le gambe gonfie. Questo ingrossamento è dovuto alla ritenzione idrica in gravidanza: un accumulo di liquidi che avviene per cause fisiologiche. Ma a cosa è dovuto esattamente questo gonfiore e quali rimedi esistono per contrastarlo? Bisogna precisare che ci sono cause comuni e cause più rare che possono invece ricollegarsi a disturbi specifici, vediamo quindi quali sono le differenze.
Cosa provoca la ritenzione idrica in gravidanza
Nella maggior parte dei casi il gonfiore di gambe e piedi che si verifica durante la gestazione è un fenomeno del tutto naturale dovuto dalla produzione di ormoni da parte delle ghiandole surrenali.
In particolare la ritenzione idrica è causata da un ormone, l’aldosterone, responsabile proprio di regolare il volume dei liquidi all’interno del corpo.
Durante la gravidanza la produzione di questo ormone aumenta, questo insieme all’ingrossamento dell’utero che va a rallentare la risalita del flusso sanguigno dagli arti inferiori in direzione del cuore, fa sì che i liquidi abbiano la tendenza a restare nelle vene delle gambe.
Per questo motivo si provoca quello che viene definito edema, ovvero l’accumulo di questi liquidi. Di conseguenza la ritenzione idrica si manifesta con il gonfiore.
Il gonfiore di gambe e piedi può essere anche dovuto, in casi più rari, alla cellulite. Cellulite e ritenzione idrica sono collegate tra loro, ma hanno in realtà delle caratteristiche e delle cause differenti.
Se le cause della ritenzione idrica sono soprattutto ormonali, la cellulite in gravidanza può presentarsi anche per fattori di predisposizione genetici.
Ritenzione idrica in gravidanza: il rimedio
La ritenzione idrica che accomuna di norma la maggior parte delle donne che affrontano una gravidanza può essere curata con una serie di accorgimenti e senza l’uso di particolari farmaci.
Ad esempio si consiglia l’uso di calze elastiche contenitive, e di preferire in genere abiti che non siano troppo stretti per le gambe. È anche consigliato il riposo tenendo le gambe sollevate e quando ci si sdraia è da preferire il lato sinistro.
In questo modo la vena che fa risalire il sangue dalla parte inferiore del corpo in direzione del cuore (vena cava inferiore) non è sottoposta alla pressione dell’utero.