Le pillole anti-Covid arrivano in farmacia: l’Agenzia del farmaco semplifica la vendita degli antivirali contro il Coronavirus.

La lotta al Coronavirus in Italia sta per subire una nuova clamorosa svolta: le pillole anti-Covid stanno per diventare disponibili facilmente in farmacia. Gli antivirali, fino a questo momento bloccati dalla burocrazia e da tante complicazioni, potranno presto essere acquistati da tutti coloro che ne hanno bisogno semplicemente attraverso una ricetta firmata dal proprio medico di famiglia.

A dare il via libera alla semplificazione della commercializzazione del farmaco antivirale contro il Covid dovrebbe essere in questi giorni l’Agenzia italiana del farmaco, pronta a dare il ‘la’ a una nuova rivoluzione nella lotta che vede l’Italia ormai impegnata da oltre due anni con il virus che ha cambiato le nostre vite.

Pillole anti-Covid disponibili in farmacia?

A dare l’annuncio della grande novità in arrivo è stato negli ultimi giorni il ministro della Salute, Roberto Speranza, come riportato da Il Sole 24 Ore: “Ora che abbiamo più dosi a disposizione, vogliamo arrivare a consentire la prescrizione anche ai medici di medicina generale per favorire un accesso più capillare“.

Roberto Speranza
Roberto Speranza

Dovrebbe quindi diventare da questo momento in avanti molto più semplice ottenere la pillola antivirale utile per rendere più leggera l’incidenza delle complicazioni frutto del Covid. Basterà portare in farmacia una prescrizione medica per ottenere, se contagiati, la terepia mirata a depotenziare la malattia.

Quali pillole diventeranno disponibili in farmacia?

In particolare le pillole che dovrebbero diventare disponibili in farmacia sono il Paxlovid prodotto da Pfizer, efficace secondo i dati riportati ufficialmente al 90% contro le forme più gravi della patologia, e poi il Molnupiravir prodotto da Msd.

Entrambe le terapie sono indicate per le presone contagiate in modo lieve dal Covid, non ospedalizzati ma a rischio di peggioramento a causa per una serie di fattori di rischio, come un tumore in fase attiva, insufficienza renale, broncopneumopatia, obesità, malattie cardiovascolari e così via. Il trattamento con entrambi i farmaci non può superare i cinque giorni e deve iniziare a massimo tre o cinque giorni dall’insorgenza dei primi sintomi.

Al momento, a causa delle complicazioni burocratiche, sono state prescritte in Italia pochissime dosi di entrambi i farmaci. Con la ‘liberalizzazione’ i numeri dovrebbero però aumentare in maniera esponenziale, rendendo ancora più leggera la pressione del Covid sugli ospedali.

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ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2022 10:11


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