Parole strazianti quelle dichiarate da Paola Egonu.

È una storia dolorosa quella dei traumi che Paola Egonu porta ancora con sé dalla sua infanzia. “So già che se mio figlio fosse di pelle nera, vivrebbe lo stesso sgradevole trattamento che ho subito io. Se dovesse essere di pelle mista, sarebbe ancora peggio: sarebbe considerato troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri”.

Paola Egonu
Paola Egonu

L’intervento di Paola Egonu a Sanremo sarà molto significativo, pieno di rabbia e di rivincita su una vita che all’inizio è stata difficile per lei, campionessa italiana di pallavolo che ha dovuto affrontare le insidie del razzismo. Un male che ancora oggi è difficile da eliminare: “A volte succede che mia madre chieda un caffè al bar e le venga servito freddo, che in banca la sua amica bianca venga lasciata entrare ma non lei”.

Paola Egonu e il razzismo

Paola Egonu porta ancora con sé i traumi della sua infanzia, causati da episodi di razzismo. I primi sono iniziati all’asilo. “La maestra non mi lasciava andare in bagno. Sono corso lì senza permesso. Era troppo tardi: mi ero fatta tutto addosso. La maestra mi ha riso in faccia: ‘Oh mio Dio, che schifo! Puzzi così tanto!’ E per il resto del giorno non mi ha cambiata”, racconta in una dolorosa intervista a Vanity Fair. “Ancora oggi, dopo 20 anni, mi è difficile usare un bagno che non sia quello di casa mia”.

Per questo motivo, guardando al futuro, non vuole che suo figlio debba affrontare la stessa sofferenza. “So già che se mio figlio sarà di pelle nera, vivrà lo stesso sgradevole trattamento che ho subito io. Se dovesse essere di pelle mista, sarebbe ancora peggio: sarebbe considerato troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri”, spiega la pallavolista. “Vale la pena far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?”

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ultimo aggiornamento: 4 Febbraio 2023 16:42


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