Vediamo come fare a riprodurre l’orchidea tramite talea in acqua e come fare a coltivare queste piante in acqua.

In genere le orchidee vengono coltivate usando il bark, vale a dire un terriccio composto da corteccia in genere di abete o di pino. Ci sono anche diversi mix di corteccia che sono utilizzati come substrato, o in altri casi si utilizza anche la fibra di cocco. Un’alternativa, però, può essere quella di riprodurre l’orchidea con una talea in acqua e coltivare solo in acqua queste piante. Vediamo cosa c’è da sapere su questo tipo di coltivazione che in genere si adatta anche ad altre piante tra cui ad esempio l’edera e il filodendro.

Orchidea in acqua: quali si possono coltivare

Tra le orchidee più adatte a questo tipo di coltivazione c’è l’Orchidea Phalaenopsis, che sviluppandosi verticalmente, ha bisogno di meno sostegno e quindi riuscirà a crescere anche senza un substrato solido. Un’orchidea coltivata in acqua avrà meno problemi con i parassiti, specie quelli che si sviluppano proprio nel substrato tradizionale, inoltre con questo tipo di coltivazione sarà anche più semplice riuscire a tenere sotto controllo lo stato di salute delle radici.

orchidee
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Al tempo stesso, però, un’orchidea con le radici in acqua sarà più soggetta a marcescenza e avrà quindi bisogno di più cure. Oltre a considerare il fatto che bisognerà stare attenti a segnali che possano rappresentare un cattivo stato di salute della pianta, come l’ingiallimento delle foglie. Fatte queste premesse, vediamo come trasferire le nostre piante in acqua.

Come coltivare orchidee in acqua

Per coltivare le nostre orchidee in acqua, la prima cosa da fare è scegliere una pianta in buono stato di salute. Ci occorre quindi un barattolo, un bicchiere o un vaso di vetro che abbia le giuste dimensioni in modo da garantire il giusto spazio per le radici. Durante il rinvaso può anche essere utile sia tagliare eventuali radici danneggiate, che sterilizzare le radici. Per questo motivo è bene anche procurarsi delle forbici e sterilizzarle, e dell’acqua ossigenata per sterilizzare, invece, la pianta.

Il procedimento è abbastanza semplice, basta estrarre l’orchidea ed eliminare tracce del terriccio. Il sistema migliore è bagnare prima il terreno, in modo che sia più facile estrarre le radici. Dopo aver eliminato tutto il bark si possono sciacquare le radici e controllarle bene alla ricerca di radici marce, secche o anche danneggiate. Dopo il taglio è bene sterilizzare le radici con acqua ossigenata. A questo punto si può invasare l’orchidea nel vaso di vetro e aggiungere l’acqua che dovrà arrivare a bagnare le radici. In genere si può usare acqua distillata e bisogna cambiare l’acqua all’incirca una volta a settimana.

Ecco un video di riepilogo:

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ultimo aggiornamento: 3 Febbraio 2022 11:11


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