Fabrizio Corona in politica? “Datemi cinque anni e divento presidente del Consiglio”

Fabrizio Corona provoca tutti e sfrutta il momento delicato del Governo e pensa a candidarsi alle prossime elezioni.

Al giorno d’oggi se ne sentono ormai di ogni colore, ma questa proprio ancora mancava. Fabrizio Corona, chiaramente in tono provocatorio, ha commentato dell’attuale momento di crisi del Governo per autocandidarsi per il futuro a presidente del Consiglio.

Fabrizio Corona, la provocazione

“Tempo cinque anni e divento presidente del Consiglio”. Questa la chiara provocazione di Fabrizio Corona che, non contento, in occasione del programma Iceberg, in onda su Telelombardia, ha proseguito: “E la mia psicologa ministro della salute”.

L’ormai ex re dei paparazzi, da anni alle prese con numerosi problemi con la giustizia, ha scelto un modo molto particolare di tornare a far parlare di sé non escludendo l’idea di volersi candidare alle prossime elezioni politiche fissate il 25 settembre.

Nel mirino di Corona che si definisce “uno che studia ed è molto preparato, anche il Movimento 5 Stelle: “Credo che sia stato la rovina di questo Paese, credo che l’Italia si meriti finalmente dopo tantissimi anni un presidente del Consiglio eletto dal popolo, che magari se anche sbaglia e non è un tecnico, è eletto dal popolo in una democrazia. Credo che Conte e Di Maio debbano tornare a fare quello che facevano prima, ovvero nulla e non rubare i soldi a noi italiani”.

Corona e l’esperienza in comunità

Oltre alla politica, l’ex re dei paparazzi ha raccontato anche della sua esperienza nella comunità al quale è stato affidato per curare le sue dipendenze: “Questo percorso che sto seguendo in comunità a Limbiate sta andando bene, siamo quasi arrivati alla fine. In questo periodo vivo una fase molto serena della mia vita. Ormai le tempeste sono passate e il mio cervello è settato per non pensare più a tutto quello che era successo. Finalmente sono libero e adesso vado in vacanza. Non ci andavo da 5 anni, faccio un mese di vacanza e vado a Porto Cervo e poi a Noto”.

Poi la chiosa per quella che, a questo punto, non sembra più solo una provocazione: “A settembre riapro l’ufficio e può essere che mi presento alle elezioni politiche“.

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