Fabrizio Corona ha lasciato l’ospedale di Niguarda ed è stato trasferito nel carcere di Monza dopo la revoca del suo differimento pena.

Dopo il video scandalo e 10 giorni trascorsi sotto osservazione al reparto di Psichiatria dell’ospedale di Niguarda, Fabrizio Corona è stato trasferito al carcere di Monza. Sui canali social dell’ex Re dei paparazzi è stato pubblicato un post di colore nero, dove in tanti tra fan, amici e colleghi hanno chiesto che il personaggio tv venga liberato. I suoi legali, nei giorni scorsi, hanno lanciato una petizione per chiedere la liberazione di Corona dal regime detentivo.

Fabrizio Corona in carcere a Monza

Dopo gli appelli, le lettere dei personaggi famosi e il video scandalo (dove lo stesso Fabrizio Corona si mostrava ferito e chiedeva giustizia) il tribunale ha disposto il suo trasferimento al carcere di Monza nella notte del 22 febbraio.

Dopo la revoca dei domiciliari Corona aveva trascorso una decina di giorni all’ospedale di Niguarda, dove aveva iniziato lo sciopero della sete e della fame e dove si era procurato ulteriori ferite mediante l’uso di una penna biro. Secondo l’Ansa le condizioni di salute dell’ex Re dei paparazzi sarebbero migliorate, e per questo sarebbe stato condotto al carcere di Monza.

Gli appelli sui social

Le crude immagini del suo arresto hanno fatto il giro dei social e dei salotti tv, e nei giorni scorsi molti personaggi famosi hanno espresso solidarietà nei confronti di Fabrizio Corona.

Adriano Celentano ha scritto ben due lettere dedicate ai provvedimenti presi nei confronti dell’ex Re dei paparazzi, mentre l’ex fidanzata Belen Rodriguez ha rivelato di aver pianto assistendo alle crude immagini del suo arresto. Anche il cantante Gianluca Grignani ha espresso la sua solidarietà nei confronti di Corona postando sui social una sua foto e il verso di un suo brano, Sogni infranti.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 23 Marzo 2021 11:01


Chiara Ferragni ha partorito: è nata Vittoria. Fedez la prende in braccio ma…

Il dramma di Claudia Galanti: “Non posso più abbracciarti…”