L’emetofobia è un problema che può diventare, in alcuni casi invalidante: ecco cos’è e cosa fare per superarla.

C’è una fobia che viene spesso nascosta per anni da chi ne soffre, ma che è in realtà molto più diffusa di quanto si possa pensare. Viene denominata emetofobia, ed è letteralmente la paura di vomitare. Un problema confessato di recente anche da importanti attrici e personaggi famosi, come ad esempio Micol Olivieri, ex protagonista de I Cesaroni, e che può diventare invalidante.

Si tratta di un problema prevalentemente di genere femminile che nasce solitamente da un episodio avvenuto durante l’infanzia, a volte collegato con uno o più casi di gastroenterite. Le cause che portano a questo tipo di fobia possono essere molto banali, ma il problema può finire per avere conseguenze importanti sulla vita di tutti i giorni, portando a bloccarci sia fisicamente che emotivamente. Anche per questo è necessario trovare presto dei rimedi per poterla superare.

Emetofobia: cos’è e come riconoscere i sintomi

Per definizione, l’emetofobia è, come abbiamo avuto modo di anticipare, una condizione psicologica caratterizzata a sentimenti, anche estremi, di ansia e paura collegati al vomito. Può comportare quindi la paura di vomitare, ma anche di vedere altre persone vomitare, o semplicemente vedere del vomito per terra.

Si tratta di un disturbo ancora oggetto di studi da parte della comunità scientifica, ma che non sembra essere raro. In forma lieve, secondo recenti ricerche, ne soffrirebbero tra l’1,7 e il 3,1% degli uomini e il 6 e il 7% delle donne nel nostro paese.

Chi soffre per questo tipo di problematica può avere il timore che determinate situazioni, o anche determinati alimenti o bevande, possano causargli nausea e vomito. E questo può avere un impatto molto importante anche sul vissuto quotidiano.

Donna nauseata, vomito
Donna nauseata, vomito

Le cause scatenanti questo tipo di problema possono ovviamente variare a seconda degli individui. Alcuni sviluppano la paura del vomito in seguito a esperienze traumatiche legate appunto all’atto stesso di rimettere, da una grave infezione gastrointestinale a un episodio di vomito in pubblico. Altri potrebbero invece incappare in questo tipo di problema senza alcuna causa evidente.

Ma come riconoscere l’emetofobia? I sintomi possono essere diversi, da ansia e sudorazione eccessiva a palpitazioni e attacchi di panico. Solitamente si tratta però di un disturbo che tendiamo a nascondere, e questo rende complicato anche riconoscerla, con conseguenze molto gravi. Senza un intervento immediato, si corre infatti il rischio che la fobia possa diventare cronica.

I rimedi per l’emetofobia

Chi soffre di emetofobia, solitamente sviluppa questo problema soprattutto attorno ai 30 anni. La problematica, pur nascendo spesso durante l’infanzia, va strutturandosi con il passare degli anni, collegandosi in particolare a una serie di azioni che vengono poi appositamente evitate per non rischiare di sperimentare determinate paure.

Per poter superare l’emetofobia, dunque, solitamente si attuano rimedi cognitivi, che vadano a depotenziare l’impatto emozionale delle situazioni che vengono considerate a rischio. Il tutto con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della persona.

Il trattamento solitamente coinvolge quindi la terapia cognitivo-comportamentale, utile per portare la persona a comprendere e affrontare le radici di una determinata paura, e anche per sviluppare strategie che possano permetterle di gestirla in maniera più adeguata. Solo in alcuni casi vengono prescritti dei farmaci per gestire l’ansia e gli altri sintomi associati con questo tipo di fobia.

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ultimo aggiornamento: 16 Ottobre 2023 15:53


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