Dalle malformazioni ai disturbi mentali sono diversi i disturbi che l’alcol in gravidanza crea al feto. La campagna nasce per sensibilizzare le donne sui rischi collegati all’alcolismo

Bere alcol in gravidanza può comportare gravi rischi di salute per il nascituro, una molteplicità di danni tutti racchiusi in quella che è stata definita sindrome feto-alcolica.

In venti paesi, tra cui l’Italia, la European Fasd Alliance ha lanciato una campagna con immagini forti, Too young to drink, nella quale si mostrano immagini di feti in bottiglie piene di alcool.

Ieri, era la Giornata internazionale della sindrome feto-alcolica e disturbi correlati e la European FASD Alliance ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione realizzata da Fabrica (centro di ricerca per la comunicazione del gruppo Benetton che ha sede in Italia).

I neonati mostrati nelle immagini della campagna sono tutti immersi in bevande alcoliche. C’è il vino, la birra, la vodka, il whiskey e il brandy. Inoltre c’è un video che mostra i genitori di bambini con problemi legati all’assunzione dell’alcool che cerca di raccontare la propria esperienza negativa con l’obiettivo di convincere con il proprio esempio negativo a rinunciare a bere alcool in gravidanza.

Simona Pichini, ricercatrice dell’Istituto superiore di Sanità ha spiegato:

Poiché a oggi non si conosce la quantità di alcol che si può consumare in gravidanza senza alcun rischio per il nascituro, il consiglio obbligato per le donne incinta e per quelle che cercano di avere un bambino è di non bere alcol”.

L’obiettivo è di aumentare la consapevolezza della futura madre sul rischio di possibili danni al feto, causati dall’esposizione prenatale all’alcol.

Il video della campagna:

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ultimo aggiornamento: 13 Aprile 2022 11:58


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