Si arrabbiano, strepitano, piangono e gridano. E noi non sappiamo più che fare. Come gestire i capricci a 4 anni?

Non state sbagliando niente, prima di tutto. Tranquillizzatevi, care mamme, prendete un bel respiro e…ricominciate. Sapendo, tanto per partire da un punto fermo, che un bimbo – anche se tranquillo – in alcune situazioni si lascia andare a urla e pianti.

Come spiegarseli e come fare per evitarli? No panic: è una fase di crescita. I capricci, infatti, sono segnali che il piccolo sta scoprendo la sua individualità e vuole imporsi al mondo come giusto che sia.

Il bambino non ha ancora abbastanza esperienza per capire dove mettere i piedi a questo mondo, quindi quando il genitore gli vieta di uscire senza giacca – per il suo bene – è naturale che non capisca immediatamente che fuori fa freddo e che quindi il giubbottino ci vuole.

Urla e pianti la fanno da padrone, quindi è completamente senza senso cercare di parlargli. Tanto peggio alzare la voce e minacciarlo. Si deve aspettare che passi, vedrete che dopo lo sfogo il vostro piccolo vi cercherà di nuovo con il cuore aperto. Ecco il momento in cui dobbiamo cullarlo e rassicurarlo.

4 anni sono già abbastanza per tentare di spiegargli, dopo l’accesso d’ira, cos’è successo e perché. In questo modo e solo in questo momento il bimbo sarà aperto a ricevere nuovi input.

Certo è che se siamo noi per primi soddisfatti e tranquilli, per osmosi lo sarà anche nostro figlio. E’ ancora troppo legato ai genitori, infatti, il bambino in età prescolare. Ecco perché assorbe tutte le nostre frustrazioni e se ci capita di non saper gestire bene il nostro tempo e i nostri oneri, lui se ne accorgerà e lo esternerà in questo modo: coi capricci e gli strepiti.

Stiamo attenti a noi, prima di tutto, vedrete che in un ambiente rilassato lo sarà anche il nostro bimbo.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2020 12:05


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