Dopo aver lavorato come falegname, Guidalberto Bormolini ha cambiato vita, abbracciando in pieno la spiritualità.
Guidalberto Bormolini, unendo un percorso di vita spiritualità e grande impegno sociale, ha abbandonato la professione di artigiano per diventare: sacerdote, monaco, tanatologo ed assistente spirituale. Scopriamo di più sulla sua storia personale.
Biografia e formazione artigianale
Nato a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, il 21 agosto 1967, sotto il segno del Leone, Guidalberto Bormolini nel corso della sua gioventù, ha lavorato come operaio in una falegnameria artigiana. Grazie a questa esperienza ha sviluppato un forte legame con la manualità e la materia.
Successivamente, si è specializzato come liutaio, conseguendo nel 1988 il diploma di operatore liutario, presso la Civica Scuola di Liuteria di Milano. Nel 1990, ha poi conseguito il diploma di conservatore di beni culturali liutari.
In seguito, ha deciso di aprire un laboratorio a Desenzano, affinando le sue competenze sotto la guida del maestro Tiziano Rizzi. Parallelamente all’attività artigianale, ha seguito un percorso di ricerca interiore, influenzato dall’incontro con padre Gianvittorio Cappelletto, un gesuita che lo ha introdotto alla meditazione profonda.
Vocazione religiosa e formazione accademica
Dopo l’incontro con padre Gianvittorio Cappelletto, Bormolini si è avvicinato sempre più alla spiritualità tanto da lasciare il lavoro da artigiano, per seguire la sua vocazione spirituale, maturata nel corso degli anni. Nel 1992, ha così preso la decisione di consacrarsi, entrando nella comunità dei Ricostruttori nella Preghiera, gruppo di meditazione cristiana votato alla promozione di un “monachesimo interiorizzato”.
Ordinato sacerdote il 4 giugno 2000 dal cardinale Gualtiero Bassetti ad Arezzo, ha iniziato a dedicarsi al dialogo interreligioso ed all’accompagnamento spirituale, anche per chi è lontano dalla Chiesa.
Bormolini si è anche laureato alla Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito una Licenza in Antropologia Teologica. In seguito si è iscritto ad un dottorato in Teologia Spirituale presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma, con una ricerca sulle visioni dell’aldilà nel monachesimo celtico. Ma tra le sue qualifiche vi è anche il diploma come counselor presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo.
La sua vita consacrata, al servizio della fede e della tanatologia
Da esperto di tanatologia (lo studio della morte e del morire), Bormolini si è occupato dell’accompagnamento spirituale dei malati terminali e morenti. Nello specifico la disciplina studia la morte ed il processo del morire, analizzandone gli aspetti biologici, psicologici, sociali, culturali e spirituali.
Guidalberto Bormolini unendo la sua formazione spirituale, teologica e di counseling, ha scelto di prendersi carico degli individui costretti ad affrontare la morte. Da esperto, si è specializzato nel trattare il lutto e l’accompagnamento dei morenti, con l’obiettivo di promuovere una comprensione più consapevole e serena di questo passaggio universale.
Grazie alle sue competenze è diventato anche docente del Master “Death Studies & the End of Life” dell’Università di Padova, insegnando anche al Master “La Gentilezza nella relazione di cura” dell’Ospedale Meyer di Firenze. La sua figura di esperto, gli ha permesso di accompagnare figure note come Franco Battiato e David Sassoli nei loro ultimi giorni, rendendosi interprete dell’importanza di una morte serena e consapevole.
Inoltre, Bormolini ha fondato Borgo TuttoèVita, un villaggio abbandonato sull’Appennino pratese che ha deciso di restaurare. Un progetto che lo ha trasformato in un centro di cura integrale (corpo, psiche, spirito). Il borgo include un hospice unico in Europa, convenzionato con la Regione Toscana, dove la meditazione è centrale per accompagnare i malati terminali. Il progetto è promotore anche di un’ecologia integrale, ispirata all’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, accogliendo inoltre attività artistiche e ritiri spirituali.
Tra le altre attività che lo hanno visto impegnato in prima persona ci sono la guida di ritiri spirituali in tutta Italia, spesso in luoghi immersi nella natura. Inoltre ha avuto modo di dirigere il Centro di Spiritualità del Monastero S. Leonardo a Prato e Santa Maria in Acone, un borgo medievale fiorentino. Come autore ha scritto diversi libri, tra cui “L’arte della meditazione” (2022); “Morte. Tanatologia, Death Education e spiritualità” (2022); “La vera ricchezza” (2023); “L’impossibile è indispensabile” (Mondadori, 2025).
Curiosità su Guidalberto Bormolini
– Amico di Franco Battiato, Bormolini lo ha affiancato come consigliere spirituale, celebrando in seguito i suoi funerali. Nel condividere il rapporto con il grande cantautore, ha raccontato la serenità di Battiato di fronte alla morte, descrivendolo come “pronto e sereno” negli ultimi momenti. È apparso anche nel film di Battiato “Attraversando il Bardo”, discutendo di morte con monaci buddisti e scienziati.
– Nel corso del suo percorso spirituale, Bormolini si è impegnato per favorire la “cura integrale” della persona. La sua missione è infatti orientata ad aiutare le persone a vivere pienamente, affrontando la morte non come fine, ma come passaggio.
– La meditazione cristiana profonda, appresa nella comunità dei Ricostruttori nella Preghiera, ha fatto parte del suo approccio. Infatti, ha utilizzato questo strumento per aiutare i morenti a gestire ansia, paura e dolore, favorendo uno stato di accettazione e tranquillità.
– Domenico Iannacone nell’ultima puntata stagionale di “Che ci faccio qui”, in onda su Rai3 il 10 giugno 2025, dal titolo “Parlami di te“, ha voluto raccontare l’operato di Guidalberto Bormolini. Il conduttore nel sevizio dedicato al borgo rinato di Tutto è vita, ha condiviso la storia dell’ex artigiano, diventato sacerdote e tanatologo, che ha costruito un luogo di pace per chi affronta il fine vita.