Giovanni Battista Re, nel ruolo di “king maker” nelle dinamiche pre-conclave, è diventato centrale dopo la morte di Papa Francesco.
Il cardinale Giovanni Battista Re ha assunto grande centralità dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025. Il cardinale si è dimostrato una figura di spicco nella gestione della sede vacante, grazie alla sua vasta esperienza in Curia ed alla fiducia accordatagli da più pontefici. Scopriamo di più su di lui.
Chi è Giovanni Battista Re: biografia e formazione
Nato il 30 gennaio 1934 a Borno, in Valcamonica, provincia di Brescia, sotto il segno dell’Acquario, Giovanni Battista Re, proviene da una famiglia umile di sette figli, il padre era falegname, e la madre casalinga. La sua precoce vocazione lo ha spinto ad entrare in seminario a 11 anni nel 1945.
Ordinato sacerdote nel 1957, si è laureato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. La sua attività ecclesiastica lo ha visto percorrere dapprima la strada della diplomazia vaticana. A partire dal 1963 ha iniziato a lavorare nella diplomazia pontificia, con incarichi nelle nunziature di Panama ed Iran fino al 1971. Successivamente, è entrato a far parte della Segreteria di Stato, diventando segretario particolare di Giovanni Benelli (1921-1982), che è stato un cardinale ed arcivescovo, ma soprattutto figura nota per il suo ruolo diplomatico e di collaboratore del pontefice Paolo VI.
La sua carriera nella Curia romana
Sotto Giovanni Paolo II, Re ha avuto l’onore di ricoprire ruoli chiave come quello di Assessore della Segreteria di Stato (1979). In seguito nel periodo 1989-2000 ha ricoperto l’incarico di Sostituto per gli Affari Generali per poi assumere quello di Prefetto della Congregazione per i Vescovi (2000-2010).
Dopo l’investitura a cardinale nel 2001, ha preso parte ai conclavi del 2005 per l’elezione di Benedetto XVI, e del 2013, per l’elezione di Papa Francesco. Eletto Decano del Collegio Cardinalizio, ruolo che ha ricoperto a partire dal 18 gennaio 2020, ha ricevuto la conferma dell’incarico da Papa Francesco nel gennaio 2025. Tra i compiti del Decano, ci sono: informare i capi di Stato ed il corpo diplomatico della morte del Papa, presiedere le esequie e gestire le fasi di transizione fino al conclave.

Il cardinale dopo la morte Papa Francesco è stato incaricato di presiedere i funerali del pontefice argentino, previsti per sabato 26 aprile 2025 alle ore 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro, e di convocare il conclave per l’elezione del nuovo Papa. In precedenza, Giovanni Battista Re ha avuto modo di celebrare l’eucaristia ai funerali di Benedetto XVI nel 2023, presieduti da Papa Francesco.
Curiosità su Giovanni Battista Re
– Giovanni Battista Re si è guadagnato nel corso della sua carriera ecclesiastica il titolo di cardinale tradizionalista moderato. Il suo operato si è caratterizzato per una visione teologica ortodossa ed un approccio pragmatico alla gestione ecclesiale.
– Nel corso della lunga carriera, il cardinale Re ha contribuito a dare continuità dottrinale in Vaticano. Con la sua dedizione rivolta all’istituzione papale, ha collaborato a stretto contatto con diversi pontefici: Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco.
– Durante il suo mandato come Prefetto della Congregazione per i Vescovi (2000-2010), ha supervisionato la nomina di vescovi in tutto il mondo. La sua presenza, ed influenza, ha favorito i candidati con un profilo dottrinale solido e fedele al magistero, in sintonia con il pontificato di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.
– Il cardinale Re ha spesso difeso il ruolo della Curia romana come garante dell’unità della Chiesa universale. Ma, non si è espresso pubblicamente contro le riforme di Papa Francesco, come la costituzione “Praedicate Evangelium” (2022), che ha riorganizzato la Curia.
– Nell’aprile 2025, a 91 anni, il cardinale italiano è riuscito a mantenere un ruolo simbolico ed amministrativo nel mondo della Chiesa cattolica. Si fatto, a lui è stata conferita la gestione della transizione dopo la morte di Papa Francesco e la convocazione del conclave, pur non avendo diritto di voto per la sua anzianità: avendo superato gli 80 anni, non può partecipare come elettore nel corso del conclave.