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Donata Bergamini: chi è la sorella del calciatore Denis Bergamini, morto in circostanze misteriose

Donata Bergamini protesta fuori dal tribunale di Cosenza "verità per Denis Bergamini", 7 dicembre 2019. (Foto di Andrea Pirri/NurPhoto tramite Getty Images)

Il grande impegno di Donata Bergamini nel cercare giustizia per la morte di Denis, non accettando l’ipotesi di suicidio, l’ha resa nota.

Donata Bergamini è la sorella di Donato “Denis” Bergamini, calciatore italiano del Cosenza morto in circostanze misteriose il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza. Scopriamo di più su di lei, non tralasciando la tragica vicenda che ha coinvolto il fratello.

La biografia e la carriera di Donata Bergamini

Nata ad Argenta, in provincia di Ferrara, come il fratello, presumibilmente negli anni ’60, Donata Bergamini è la sorella maggiore di Denis, figlia di Domizio e Maria. Cresciuta in una famiglia emiliana con forti valori, ha anche un altro fratello, Domenico.

Pur mantenendo grande riserbo sul suo privato, Donata ha assunto un ruolo di primo piano, come attivista e portavoce della famiglia Bergamini nel caso della misteriosa morte del fratello. La sua “notorietà” è legata infatti all’impegno instancabile per la giustizia

Caso Bergamini: la misteriosa morte di Denis

Denis Bergamini, promettente calciatore del Cosenza, morì a 27 anni in un incidente sulla statale 106 a Roseto Capo Spulico, il 18 novembre 1989. La versione iniziale delle autorità parlava di suicidio, ma Donata, insieme alla famiglia, ha sempre respinto questa ipotesi, sostenendo che Denis fosse stato ucciso.

A partire dagli anni ’90, Donata si è impegnata per ricercare la verità: ha lavorato per riaprire le indagini, collaborando con avvocati come Fabio Anselmo. In più, ha partecipato a conferenze stampa, interviste e documentari, come quelli prodotti da Discovery+, per mantenere alta l’attenzione sul caso. Grazie alla sua perseveranza, le indagini sono state riaperte più volte.

Dopo la morte di Denis, è stata diffusa una versione ufficiale, supportata dall’ex fidanzata Isabella Internò, presente sul luogo, e dal camionista Raffaele Pisano, secondo la quale il calciatore si sarebbe suicidato, gettandosi sotto il camion. L’autopsia iniziale ha avvalorato l’ipotesi del suicidio, nonostante incongruenze, come ad esempio la non presenza di lesioni compatibili con un investimento a 80 km/h sul corpo della vittima.

La famiglia Bergamini ha contestato immediatamente questa tesi, descrivendo Denis come una persona felice e senza motivazioni per togliersi la vita. Nei primi anni ’90, le indagini iniziali si sono chiuse rapidamente con l’archiviazione del caso come suicidio. Donata non ha però accettato questa conclusione, e così ha iniziato a raccogliere prove e testimonianze, per chiedere la riapertura del caso.

Dopo aver sollevato dubbi su incongruenze (corpo troppo intatto per un investimento, mancanza di tracce di sangue sulla strada, comportamento sospetto dell’ex fidanzata), grazie all’attivismo della famiglia e dell’avvocato Fabio Anselmo, nel 2011 si è riaperto il caso.

La Procura di Castrovillari ha così disposto la riesumazione del corpo di Denis. La nuova autopsia ha evidenziato che Denis era già morto, probabilmente per asfissia o strangolamento, prima di essere investito. Le indagini hanno trovato riapertura, con l’ipotesi di omicidio. Nel 2017, la Procura di Castrovillari ha iscritto Isabella Internò nel registro degli indagati per omicidio volontario. Internò, che all’epoca dei fatti aveva una relazione con Denis, viene considerata una figura chiave. Le indagini inoltre hanno suggerito che Denis volesse interrompere la relazione (possibile movente).

Le nuove prove – intercettazioni ed analisi forensi – hanno rafforzato l’ipotesi di un omicidio, orchestrato con depistaggi, per far passare la morte come suicidio. Nel 2021, ha avuto inizio il processo contro Isabella Internò, accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti. La Procura ha sostenuto la tesi dell’omicidio di Denis, con conseguente collocamento del suo corpo sulla strada, per simulare un suicidio.

Durante il processo, sono emersi depistaggi iniziali, errori investigativi ed omissioni, che hanno fatto ipotizzare il coinvolgimento di altre persone, mai identificate. Il 26 marzo 2024, il Tribunale di Castrovillari ha condannato Isabella Internò a 16 anni di carcere per omicidio volontario in concorso con ignoti. La sentenza ha rappresentato una vittoria per Donata e la famiglia, non chiudendo il caso, in mancanza dell’identità dei complici. Inoltre la difesa della Internò ha annunciato appello.

La vita privata di Donata Bergamini

Non si hanno dettagli specifici sulla sua vita privata. Donata ha mantenuto sempre un profilo riservato, concentrandosi pubblicamente sulla battaglia legale e mediatica per il caso di Denis.

Curiosità su Donata Bergamini

– Donata, descritta come una donna determinata, coraggiosa e profondamente legata al fratello, ha portato avanti una lotta non solo giudiziaria, ma anche emotiva. Con la sua famiglia, ha affrontato anni di depistaggi, ostacoli burocratici e dolore personale.

– Anche la sua presenza social, come testimoniato dal suo profilo Instagram, è volta ad ottenere “Giustizia e verità per Donato ‘Denis’ Bergamini”, come sottolineato nella bio.

– Con l’obiettivo di ottenere giustizia per Denis, e preservarne la memoria come persona ed atleta, Donata ha mantenuto viva l’attenzione sul caso. Così ha partecipato attivamente a: processi, eventi commemorativi e iniziative, come l’intitolazione del lungomare di Grisolia a Denis.

– La sorella di Denis ha presenziato varie iniziative commemorative e sostenuto eventi in memoria del calciatore, tra cui alcune celebrazioni organizzate dai tifosi del Cosenza. Donata si è anche mobilitata per dare vita all’associazione “Verità per Denis”, che promuove la ricerca della verità ed il ricordo del calciatore.

– Anche attraverso la presenza mediatica, Donata ha portato avanti la sua battaglia. Infatti negli anni è apparsa in diverse trasmissioni televisive, come “Chi l’ha visto?”. Ma ha anche rilasciato interviste a testate giornalistiche, raccontando la storia di Denis, descrivendolo come un ragazzo solare, pieno di sogni, incompatibile con l’idea del suicidio. Inoltre a nome della sua famiglia ha denunciato incongruenze nelle indagini iniziali.

– Dopo la condanna in primo grado dell’ex fidanzata di Denis, Isabella Internò, a 16 anni di carcere per omicidio volontario in concorso con ignoti, Donata ha dichiarato che la sentenza è un passo avanti, ma la verità completa non è ancora emersa.

– La vicenda giudiziaria sulla morte di Denis Bergamini nel 2025 si è ritrovata al centro del podcast di Pablo Trincia, Il cono d’ombra – La storia di Denis Bergamini. Si tratta di una produzione originale di Sky Italia, Sky TG24 e Sky Crime, in collaborazione con TapelessFilm e con il supporto della Calabria Film Commission. Nella ricostruzione della vicenda, la sorella di Denis emerge come figura centrale.

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ultimo aggiornamento: 5 Giugno 2025 13:21

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