Che emozione nell’ascoltare i primi vocalizzi del proprio bambino: imparare a parlare, però, è un percorso complesso da accompagnare con grande attenzione
Non c’è mamma che non si emozioni quando il suo piccolo comincia a emettere suoni articolati con la bocca. “Lo giuro, l’ho sentito, ha detto proprio mamma”. “Ma no, ha detto papà”. Queste, più o meno, le allegre discussioni tra genitori dopo che il bebè ha pronunciato le prime, approssimative parole. In realtà il cucciolino non ha detto proprio niente e anche se ha detto “mamma” o “papà” non l’ha fatto certo apposta. Sono i primi vocalizzi, la prima rudimentale forma di comunicazione verbale dei piccoli. Prima di parlare passeranno ancora alcuni mesi.
In genere un bambino inizia ad esprimersi non solo attraverso il pianto intorno ai sei mesi. È la fase dei primi grossolani vocalizzi, appunto, quella in cui il bimbo emette continuamente le cosiddette lallazioni, che poi non sono altro che sillabe ripetute: da-da, la-la, ta-ta, ma-ma, pa-pa e così via. A poco a poco, in un percorso lento ma costante, ecco le prime parole relative ad indicazioni o bisogni elementari: papà, mamma, pappa, nanna. Parlare col bimbo, rispondere alle sue richieste, sollecitarlo di continuo lo aiuterà tantissimo: si sentirà capito, compreso, e proverà ad esprimersi in un modo sempre più compiuto.
Anche il linguaggio nei bambini, infatti, si sviluppa per imitazione. Molti suoni, molte parole, saranno pronunciati semplicemente per ripetizione o per spirito di emulazione. Anche soffermarsi a ripetere di continuo dei termini particolari come mamma, papà, nonno e giù di lì può rivelarsi molto importante.
Fondamentale è anche chiedergli con una certa continuità se vuole un oggetto specifico, se desidera qualcosa in particolare. “Vuoi il latte”, “vedi i cartoni?”, “vuoi fare la nanna?” non sono solo semplici domande: sono un modo per far capire al bambino come si chiamano le cose o gli atti di cui ha bisogno. In fondo, in una forma estremamente semplificata, ogni lingua non è altro che l’associazione di nomi ad oggetti, un’associazione condivisa da un numero più o meno grande di parlanti.
Generalmente ogni bimbo inizierà a dire qualche parolina entro i dodici mesi di vita. Intorno ai diciotto mesi, avrà imparato a parlare in modo molto elementare, ma lo sviluppo completo della capacità linguistica sarà esaurito più o meno intorno ai tre anni. Ovviamente ci sono differenze tra caso e caso, visto che ogni bambino ha i suoi ritmi e i suoi tempi. L’importante è seguirlo sempre con attenzione, accompagnandone sempre lo sviluppo con amore.