I colori aiutano a riconoscere le diverse proteine: rosso, bianco, blu e verde raccontano gli alimenti e il relativo valore nutrizionale.
Conoscere i diversi colori delle proteine ci permette di imparare un codice per orientarsi meglio nelle scelte alimentari di tutti i giorni. Attraverso questa classificazione cromatica è possibile distinguere le principali fonti proteiche e comprendere quali nutrienti stiamo assumendo, senza perdersi in tabelle complicate.
Le proteine animali: rosse, bianche e blu
La dieta moderna, spesso disordinata e ricca di alimenti industriali, rischia di trascurare l’equilibrio proteico. Ed è qui che la logica dei colori diventa uno strumento molto importante per capire cosa assumiamo mediante gli alimenti: rosso, bianco, blu e verde sono le quattro tinte che raccontano altrettanti mondi nutrizionali, con caratteristiche e benefici diversi.

Il rosso è il colore che identifica la carne. Manzo, maiale, agnello, ma anche pollo e tacchino rientrano in questa categoria che, a dispetto della distinzione comune tra carne rossa e carne bianca, viene qui considerata nel suo insieme come fonte proteica di origine animale terrestre. Queste proteine sono definite nobili perché contengono tutti gli amminoacidi essenziali, indispensabili per l’organismo.
Al bianco appartengono, invece. le proteine del latte e dei latticini: yogurt, formaggi e ricotta. La loro particolarità è data dalla presenza di caseine e proteine del siero, due gruppi che insieme offrono un apporto proteico completo e di facile utilizzo da parte dell’organismo.
Il blu, infine, rappresenta il mare. Pesci, crostacei e molluschi forniscono proteine di altissima qualità , facilmente digeribili e ricche di nutrienti preziosi come gli acidi grassi omega-3. Non a caso sono considerate un alleato insostituibile di un’alimentazione equilibrata.
Le proteine vegetali legate al colore verde
Il verde è il colore che contraddistingue le proteine di origine vegetale, presenti in legumi, cereali, semi, frutta secca e soia. A differenza delle proteine animali, spesso non contengono tutti gli amminoacidi essenziali: per questo è fondamentale abbinarle tra loro, ad esempio combinando riso e fagioli o hummus e tahini, così da ottenere un profilo amminoacidico completo.
Queste proteine hanno un ruolo importante in termini nutrizionali, ma anche ambientali: ridurre il consumo di proteine animali a favore di quelle vegetali, infatti, è una delle strategie suggerite dagli esperti per attuare, a tutti gli effetti, un’alimentazione sostenibile.