Lapo Elkann si è raccontato in una lunga intervista a Vanity Fair USA e ha svelato i segreti del suo successo: il testo è stato tradotto da Dagospia

Una lunga intervista di dieci pagine è stata pubblicata sulle pagine di Vanity fair edizione americana (e tradotta da Dagospia) per rendere omaggio a Lapo Elkann: l’imprenditore, che fa parte di una delle famiglie più ricche e famose in Italia, ha parlato del suo lavoro, del suo stile davvero unico e della sua filosofia di pensiero.

L’intervista a Lapo Elkann di Vanity Fair USA

Marina Cicogna, la giornalista che lo ha intervistato, conosce Lapo da quando lui aveva cinque anni e dichiara:

“Lapo ama essere amato. Lui ama essere riconosciuto. Gli piace guidare le sue macchine customizzate con il print del Principe di Galles e salutare chi lo saluta in via Monte Napoleone”

Lapo, nipote di Gianni Agnelli, ha imparato a non focalizzarsi sul passato e proprio riguardo ciò dichiara:

“Penso sempre ad un cammino costruttivo e positivo ” 

Lapo ha sempre guardato Gianni Agnelli come un esempio da seguire e molte volte ha cercato di emularlo. L’imprenditore ha vissuto nell’appartamento di Park Avenue del nonno nel 2001 e a quei tempi lavorava con Henry Kissinger.

La stilista Diane von Furstenberg, che conosce Lapo da quando ha lui aveva sette anni, è certa che:

“New York ha fatto bene a Lapo. Come molte persone estremamente creative, e’ stato difficile per Lapo trovare la miglior via per usare tutto il suo talento creativo. E lo ha trovato!”

La passione sfrenata per gli abiti hanno portato Lapo ad entrare nella Best Dressed Hall of Fame di Vanity Fair quando era ancora molto giovane e in seguito ha creato aziende con un brand di lifestyle internazionale come Italia Independent. Infine lui possiede con la sorella Ginevra Elkann Gaetani anche la Good Films, compagnia di distribuzione e produzione cinematografica e il Garage Italia Customs, azienda che personalizza auto, barche, aerei e motociclette.

Lapo Elkann rivela a Vanity Fair USA:

” La gente sorride quando racconto che ho ricominciato da Ground zero, ma la realtà è che è cosi. Ho creato le mie imprese da zero. Il mio modo di pensare allora ed oggi e’ sempre quello di pensare come un self made man. Anche se vieni da una famiglia come la mia, con un eredita’ importante e straordinaria, che ha tutto, e’ per me sempre meglio pensare come se non avessi niente. Se pensi e agisci come uno che si crede ricco, sei fottuto”

Riguardo la sua società Italia Independent, fondata con con due socie e 50.000 euro, svela:

“Volevo testarmi e vedere cosa ero capace di fare senza la mia famiglia, lontano dal business familiare, senza i soldi della mia famiglia”.

L’originalità del progetto dell’imprenditore italiano stava nel materiale usato:

“Il Carbonio. Nessuno lo aveva mai usato nell’occhialeria. Agli occhi il prezzo sembrò uno scherzo. Ma e’ probabilmente l’idea migliore che ho avuto. Per posizionare al meglio e nel miglior segmento il mio brand avrei dovuto investire in pubblicità e mi sarebbe costato milioni. Beh, creando quell’occhiale e posizionandolo a quel prezzo, la pubblicità fu…gratuita! E li vendemmo tutti!”

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 14 Settembre 2016 9:37


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