Una storia commovente che si basa su un terribile caso di cronaca nera avvenuto in Austria. Scopriamo di più sulla storia vera da cui è tratto il film Room.

Room, uscito nelle sale nel 2015, è stato diretto da Lenny Abrahamson e ha visto sul grande schermo attori come Jacob Tremblay e Brie Larson, che per questa interpretazione ha vinto il Premio Oscar come miglior attrice protagonista. La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo Stanza, letto, armadio, specchio, scritto da Emma Donogue nel 2010. Lo stesso libro è tratto da un caso di cronaca nera avvenuto in Austria nel 2008 e conosciuto come Il caso Fritzl. Scopriamo la storia vera e l’adattamento a film.

La storia vera di Room

La triste storia del caso Fritzl vede come protagonista una donna di nome Elisabeth, una ragazza austriaca che all’età di sedici anni ha tentato di fuggire dalla casa dei genitori a causa dei numerosi abusi da parte del padre. Dopo non essere stata creduta dalla polizia, però, è stata nuovamente affidata alla famiglia di origine.

Dopo due anni dall’evento, il padre Josef, ingegnere professionista, l’ha rapita e rinchiusa nella cantina di casa, legata ad un letto e drogata costantemente per evitare che le urla potessero insospettire i vicini. Era il 1977 ed Elisabeth aveva solo 18 anni.

Elisabeth è rimasta rinchiusa nel bunker per oltre 24 anni (fino al 2008) e durante tutto il periodo di reclusione è stata più volte soggetta a molestie e abusi da parte del padre. Proprio a causa di tutte queste violenze, la donna ha avuto sette figli.

La liberazione è avvenuta solo dopo che la figlia più grande Kerstin si è ammalata gravemente ed è stata portata in ospedale per verificare la gravità della malattia. Dopo un appello da parte dei medici di vedere la madre della ragazza malata, il carceriere ha permesso ad Elizabeth e agli altri figli di uscire dal rifugio dopo un’interminabile prigionia.

L’adattamento della storia per il film

Nel film Room alcuni dettagli sono stati riadattati e modificati appositamente. Innanzitutto i nomi dei protagonisti sono diversi: nel film Elizabeth diventa Joy – interpretata da Brie Larson – e il figlio della ragazza si chiama Jack – interpretato dall’attore canadese Jacob Tremblay. A differenza della storia vera, inoltre, non sono presenti tutti e sette i figli nati dall’incesto.

Altro punto discordante dalla terribile storia vera è la figura del carceriere: nella storia di cronaca nera si tratta del padre della ragazza, mentre nella pellicola il personaggio viene chiamato Old Nick (Vecchio Nick), ma non si spiega mai se effettivamente si tratta di suo padre o di uno sconosciuto.

Le tempistiche e la fuga sono differenti: nel film (guarda anche il trailer) viene raccontato che la ragazza rimane prigioniera per cinque anni (ben lontani dai 24 della realtà) e che per fuggire mamma e figlio studiano un piano strategico.
Provando inizialmente a far sembrare malato Jack (come è successo nella reale storia), in realtà alla fine il bambino si fingerà morto e dopo essere stato avvolto in un tappeto, riuscirà a scappare e a chiedere aiuto non appena si libererà dal carceriere.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 3 Luglio 2022 19:57


Come vendere libri usati: le migliori piattaforme dedicate agli amanti della lettura

Zanzare in casa: come eliminarle e impedire loro di entrare