Vai al contenuto

Attenzione al brindisi: perché non guardarsi negli occhi può attirare sfortuna

Brindisi addio al celibato

Non guardare negli occhi durante un brindisi: porta davvero sfortuna? Tra superstizione e galateo, ecco perché questa antica usanza è ancora così radicata.

Nella nostra cultura – così come in molte tradizioni europee – il momento del brindisi è un rituale carico di significato. Non si tratta solo di sollevare un calice, ma di compiere un gesto simbolico di unione, condivisione e buon auspicio. Eppure, esiste una regola non scritta secondo cui distogliere lo sguardo dall’altro durante il brindisi porta sfortuna (secondo alcune credenze, addirittura sette anni di cattiva sorte in amore). Ma da dove nasce questa superstizione?

  • Origine: dalle antiche usanze guerriere e marinare
  • Quando si usa: per ricordare bonariamente a qualcuno di rispettare la tradizione e “tenere lo sguardo” durante il brindisi.

Non guardarsi negli occhi durante un brindisi: l’origine della superstizione

Le origini di questa credenza non sono del tutto univoche, ma una delle spiegazioni più note rimanda agli antichi banchetti e alla vita militare. In epoca medievale e rinascimentale, guardarsi negli occhi durante un brindisi serviva per verificare che l’altro non stesse avvelenando il proprio calice: distogliere lo sguardo poteva essere interpretato come un segno di poca fiducia o di ostilità.

In altre tradizioni, come quelle marinare, mantenere il contatto visivo nel brindare era un segno di rispetto e fratellanza, importante soprattutto in contesti dove la lealtà era questione di vita o di morte. Col tempo, questo gesto è stato caricato di simbolismo: guardarsi negli occhi è diventato un segno di sincerità, buon auspicio e connessione autentica.

Il lato “sfortunato” e le interpretazioni popolari

Secondo molte credenze europee, soprattutto in Francia e Germania, non incrociare lo sguardo durante un brindisi porterebbe sette anni di malaugurio amoroso o sessuale. Questa idea si è diffusa anche in Italia, dove però è spesso mescolata al semplice senso di buona educazione: il brindisi senza sguardo è percepito come freddo, distratto o malaugurante.

brindisi con calici
brindisi con calici

La superstizione, più che una vera paura del destino avverso, serve spesso come pretesto per ricordare l’importanza del momento conviviale e del rispetto reciproco.

L’uso moderno della tradizione

Oggi, “non guardare negli occhi durante un brindisi” è usato sia come rimprovero affettuoso che come battuta per rompere il ghiaccio in compagnia. È frequente che, a una tavolata, qualcuno richiami all’ordine con un sorriso: “Ehi, negli occhi, se no porta sfortuna!”.

Anche se molti non credono davvero alla cattiva sorte, il gesto sopravvive come rito sociale: richiede un attimo di attenzione, di sospensione, di connessione tra le persone. In un mondo sempre più veloce, questo micro-momento di contatto visivo – magari accompagnato da un brindisi allegro – rinforza l’idea di unità e condivisione.

Dunque, guardarsi negli occhi durante un brindisi è una piccola tradizione che unisce superstizione, galateo e simbolismo. Anche se oggi la sfortuna è solo una leggenda metropolitana, l’abitudine resta, perché celebra uno dei gesti più semplici e universali: bere insieme, augurandosi il meglio.

Riproduzione riservata © 2025 - DG

ultimo aggiornamento: 16 Ottobre 2025 9:10

Cos’è la dieta arcobaleno e quali sono i benefici di ogni colore