Pro e contro dell’Opzione donna 2020: conviene o no?

Quando fare domanda per l’Opzione donna Inps 2020: i requisiti necessari e modi per richiedere la pensione in anticipo.

L’Opzione donna, così come Quota 100 e APE social, è una delle tante modalità sperimentali per mandare in pensione in anticipo e che è stata confermata dall’Inps anche per il 2020.

La legge prevede che tutte le lavoratrici dipendenti di 58 anni o quelle di 59 anni se autonome, se hanno maturato 35 anni di contributi, possono smettere di lavorare. Per sfruttare questa finestra è necessario compilare una scheda sul sito ufficiale: sebbene non sia ancora aggiornata con le nuove età delle persone coinvolte (1959, 1960, 1961 e 1962) si può comunque richiedere.

Per far sì che le lavoratrici dipendenti possano smettere di lavorare anticipatamente è necessario fare domanda non oltre il 29 febbraio 2020: questa è la data entro la quale inviare il tutto, mentre non è richiesta la cessazione dell’attività a quelle in proprio.

Opzione donna 2020: quanto si perde?

Se si sfrutterà l’Opzione donna 2020, ci saranno ovviamente delle penalizzazioni: le lavoratrici, quindi, percepiranno meno di quanto previsto. Verrà, quindi, fatto un nuovo conteggio del metodo contributivo.

Questo “malus” non è standard: avrà una variazione a seconda degli imponibili e dal numero di anni coperti con il metodo retributivo. In media, però, si avrà un taglio dal 25 al 35 per cento rispetto alla normale pensione che si avrebbe qualora si andasse in pensione regolarmente.

Come fare domanda per l’Opzione donna?

È possibile fare domanda per l’Opzione donna 2020 in tre modi:

• Il primo è attraverso il numero di telefono gratuito 803.164 da rete fissa, oppure quello a pagamento 06164164 a pagamento.
• Il secondo è, invece, online collegandosi al sito ufficiale dell’Inps e compilando la scheda apposita.
• La terza ed ultima modalità è quella rappresentata dal patronato più vicino a quello della propria città.