Produzione sostenibile, rigenerazione, produzione e acquisto consapevole: tutti i benefici della moda circolare.

La tendenza green che sta investendo il mondo della moda e quello del beauty è ormai per fortuna un argomento all’ordine del giorno: sono diverse infatti le maison e i marchi del fast fashion che i rivedono i termini e i tessuti delle loro produzioni, rispondendo anche alle richieste di un acquisto consapevole da parte dei loro stessi acquirenti. Una direzione che è molto più di una tendenza, ma una nuova mentalità che prende il nome di moda circolare.

Qual è il significato di moda circolare e cosa indica questa espressione

La moda circolare come suggerisce lo stesso termine porta ad una concezione completamente diversa del ciclo di vita di un capo al fine di ridurre considerevolmente l’inquinamento generato dal ciclo di produzione degli abiti, fino ad eliminarlo completamente. Un abito quindi non nasce più per essere usato e gettato, ma per essere riciclato grazie all’utilizzo di materiali nella manifattura che ne rendono possibile il riutilizzo.

Per rendere possibile questo ciclo virtuoso, chi produce di fare particolare attenzione ai materiali e alle risorse che utilizza, per lo più biologici e tecnici, che possono essere rispettivamente reintrodotti nella biosfera e riutilizzati e valorizzati nuovamente. Pur se queste necessità si pongono in antitesi al principio del fast fashion, c’è da dire che attualmente colossi come Zara, H&M e anche Mango, hanno da lungo tempo abbracciato una politica ambientale che nei prossimi anni prevede il lancio di collezioni completamente a zero impatto ambientale. Si punta infatti sulla scelta di materiali biodegradabili, riciclabili o da rigenerare.

Noi stesse possiamo imparare a guardare con altri occhi il nostro guardaroba: si pensi agli innumerevoli esempi che ci ha fornito spesso Kate Middleton, che piuttosto che buttare un capo ci insegna a rivalorizzare e reinventare.

Impatto economico: le scelte green aiutano anche il mercato

L’attenzione all’ambiente ha mostrato i suoi risultati positivi anche in termini economici: secondo alcuni studi di settore, il business potenziale di questo questo mercato è del 67% maggior rispetto a quello della moda tradizionale. Un incoraggiamento importante se si considera che l’industria della moda impatta sull’ambiente registrando il 10% delle emissioni globali di carbonio, superando persino il settore dei trasporti.

A ciò si aggiungono i 1500 miliardi di litri d’acqua in dodici mesi, più di 92 milioni di rifiuti tessili, un inquinamento idrico pari al 20% generato da lavorazione e tinture e 35% di microplastiche che invadono gli oceani. In totale inoltre si spendono più di 500 miliardi in capi indossati poco, che non vengono né donati e né in alcun modo riciclati. Nell’arco dei prossimi cinque anni sembra però che questa ventata di cambiamento sia destinata a portare dei risultati evidenti, con un mercato green che crescerà del 15-20%. Sono e saranno sempre di più quindi, le persone che preferiranno acquistare brand che facciano parte attivamente al ciclo della moda circolare.

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ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2023 11:03


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