Alessandro De Giuseppe ha cercato di ricostruire le ultime ore della vita di Marco Pantani. La iena ha intervistato mamma Tonina e lo spacciatore Fabio Miradossa.

Giovedì 24 ottobre a partire dalle 21.15 su Italia 1 andrà in onda lo speciale de Le Iene dedicato alla tragica morte di Marco Pantani. Dopo 15 anni da quel drammatico giorno, era il 14 febbraio 2004, ancora non si conoscono le reali cause che hanno portato alla morte del ciclista, campione del mondo. Alessandro De Giuseppe ha incontrato mamma Tonina che ancora oggi non riesce a darsi pace per la morte del figlio. Ma non è tutto, perché la iena ha ascoltato anche Fabio Miradossa, lo spacciatore da cui il Pirata si riforniva.

Marco Pantani: la sua morte tra luci e ombre

La iena Alessandro Di Giuseppe ha incontrato la mamma di Marco Pantani, Tonina e lo spacciatore Fabio Miradossa per cercare di ricostruire gli ultimi giorni del Pirata trovato moto, il 14 febbraio 2004, in una camera d’albergo a Rimini. “Com’è morto Marco Pantani?”, un quesito che dopo anni ancora non ha trovato risposta.

Mamma Tonina, inoltre, ha avuto la possibilità di parlare con lo spacciatore di suo figlio che, però, non ritiene responsabile della sua morte. Anche se non si spiega come mai Marco, qualche giorno prima della sua dipartita, avesse prelevato una somma ingente dal suo conto, 20 mila euro, soldi che non sono mai stati trovati.

 “Sono vent’anni che lotto, quello che voglio da te è una mano

Queste le parole che Tonina ha rivolto a Fabio Miradossa che continua a mantenere la sua linea, ammettendo che secondo lui dietro la morte del Pirata si nasconde altro.

Fabio Miradossa: “Marco è stato ucciso”

Un’accusa forte quella che Fabio Miradossa ha fatto, ammettendo che secondo lui la morte di Pantani è da ricercare in altro, seguire altre piste che potrebbero condurre alla verità.

“Io mi sto autoaccusando, ma sto dicendo che occorre seguire i soldi. I soldi non li ho presi io, mancano dei soldi. Sa cosa mi è stato risposto? Ci stai prendendo per il c**o, i soldi li hai presi tu. E allora ho deciso di patteggiare, non la vogliono la verità. [..] Marco non è morto per la cocaina: Marco è stato ucciso. Non sniffava la roba ma la fumava e in quella stanza del residence c’è solo traccia di cocainomani che sniffavano. Chi ha creato quella situazione non era informato bene“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/leiene/

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ultimo aggiornamento: 24 Ottobre 2019 12:41


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