Giorgio Locatelli apre un nuovo ristorante a Londra, lo chef rivela: “30mila euro per dei tagliolini. Non pagherò il personale”.
Il celebre chef stellato Giorgio Locatelli ha sorpreso tutti con una nuova visione imprenditoriale. Dopo aver chiuso la storica Locanda Locatelli a Londra, il cuoco italiano si prepara a un nuovo inizio, più libero e focalizzato sulla cucina. Il 10 maggio aprirà il “Locatelli’s“, accompagnato dal “Bar Giorgio” e da un club esclusivo, tutti all’interno della prestigiosa National Gallery di Londra. Ma scopriamo qual è la sua nuova visione.
“Sono un disastro con i soldi”: Locatelli punta tutto sulla passione
“Non sono un bravo uomo d’affari” ha confessato lo chef Locatelli al Corriere della Sera. “Anzi, sono terribile con i soldi…” ha detto.
La pressione di gestire uno staff di oltre 80 persone e un affitto annuale da un milione di sterline lo ha spinto a cambiare rotta. Il nuovo format, infatti, prevede che non sarà lui a pagare il personale, compito che spetterà ai partner finanziari. Una scelta che gli permetterà di tornare alle sue origini: “Posso finalmente dedicarmi solo alla cucina“.

Locatelli ha parlato anche della cultura tossica in alcune cucine professionali, dove lui stesso è stato vittima di abusi a Londra e Parigi. Oggi si impegna per promuovere un ambiente sano: “Niente più umiliazioni, bisogna governare dando l’esempio“. “Io dovrò motivare il personale, non pagarlo” ha aggiunto.
30mila euro per due piatti di tagliolini: la cucina di Locatelli
Tra gli aneddoti più incredibili condivisi dallo chef, uno spicca su tutti: una coppia ha pagato 30mila euro per due piatti di tagliolini al tartufo bianco a Doha.
Un’esperienza che dimostra l’incredibile prestigio associato al suo nome, ma anche quanto la sua cucina riesca a generare un valore emotivo, oltre che gastronomico.
Ha, inoltre, raccontato della cena in Quirinale con re Carlo: “Il presidente della Repubblica mi ha chiamato per nome e ha detto che gli piace MasterChef, che onore! Unico neo di quella sera: ho fatto fatica a stringere la mano a qualche ministro italiano“.