Lo schwa è un particolare carattere che si sta cercando di introdurre anche nella lingua italiana. Ecco perché e quale scopo ha.

Pur essendo presente già dalla fine del XIX secolo nell’Alfabeto Fonetico Internazionale, l’italiano non utilizza lo schwa. Questo carattere è, invece, il più comune nella lingua inglese, e costituisce la lettera intermedia fra ogni vocale. Ma perché viene usato? A quale funzione assolve? Tentiamo di vederci chiaro, avvalendosi pure di pratici esempi. 

  • Origini: dal mondo ebraico.
  • Dove viene usato: per indicare una vocale debole.
  • Lingua: Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA).
  • Diffusione: mondiale. 

Il significato dello schwa

Lo schwa, chiamato anche scevà, è un simbolo dell’Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA), impiegato soprattutto da certe lingue, mentre altre, come l’italiano, non lo contemplano nel rispettivo alfabeto. Si tratta di una lettera che l’IPA inserisce nel mezzo di tutto il sistema di vocali. Difatti, ha un suono indefinito nella pronuncia, che rimanda al gruppo di a, e, i, o, u. 

Journaling
Journaling

Il simbolo che indica lo schwa è Ə, simile al carattere “e” capovolto, ma può ricordare una “a” in stampatello. Le origini paiono addirittura risalire al X secolo dopo Cristo, usato, nella lingua ebraica parlata, principalmente dagli eruditi. La parola con cui ci si riferisce dovrebbe derivare da shav, che vuol dire “niente”, oppure dal corrispettivo termine ebraico “uguale, pari”. 

A ogni modo, anche se esiste da numerosi secoli, il recupero del carattere è da attribuire a un linguista, Johann Andreas Schmeller, per assegnare a una lettera particolarmente breve del tedesco bavarese una pronuncia e un simbolo. Ha avuto lui il merito di coniare il simbolo oggi conosciuto per lo schwa.

In seguito, la Ə fu recuperata da Alexander John Ellis per adottarla nella lingua inglese, in cui è la lettera fonetica a cui si ricorre maggiormente nell’epoca contemporanea.

L’italiano inclusivo, un programma di estensione della nostra lingua per superare le barriere di natura sessista, promuove lo schwa per il singolare (ǝ) e lo schwa lungo per il plurale (з).

Esempi d’uso

Ecco qualche esempio d’uso in casi pratici:

“La pace è una situazione che coinvolge tuttз mettendo al centro l’individuǝ”.

“Il tecnicǝ della Nazionale femminile si chiama Milena Bertolini”.

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ultimo aggiornamento: 16 Aprile 2021 12:52


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