Dopo l’anteprima su GitHub, l’app italiana per combattere il Covid-19 Immuni è stata rilasciata in tutta Italia. Ecco come funziona e cosa c’è da sapere!

L’app per controllare i contagi da Covid-19, Immuni, è stata rilasciata, in via sperimentale in quattro regioni italiane, Abruzzo, Marche, Liguria e Puglia, il 2 giugno 2020, per poi essere essere disponibile in tutta Italia il 15 giugno. Dopo l’anteprima rilasciata sulla piattaforma GitHub dal CEO e cofondatore di Bending Spoons Luca Ferrari, seguite poi dalla pubblicazione del codice sorgente sulla stessa piattaforma da parte del Ministero dell’Innovazione, ecco che il software è stato reso scaricabile per Android e iOS. Ecco cosa c’è da sapere sul suo funzionamento, come si fa ad averla e tutto i dettagli!

Immuni: l’app è disponibile in tutta Italia

Il software di contact tracing è stato progettato dall’azienda italiana leader nel settore, Bending Spoons, con l’aiuto del Centro Diagnostico Santagostino e Jakala. Il commissario Arcuri l’ha definita “un pilastro importante nella gestione della fase successiva dell’emergenza”.

In un’intervista a Radio 24 del 25 maggio 2020, il viceministro della salute Pierpaolo Sileri ha dichiarato inoltre che: “Immuni arriva in 10-15 giorni. Immagino che per la prima decade di giugno. È un tracing importantissimo che quando sarà attivo darà importanti diffusioni su tracciamento e diffusione della malattia“.

Il 2 giugno è stata resa effettivamente scaricabile, anche se la sperimentazione effettiva è partita l‘8 giugno nelle quattro regioni sopra citate. Dopo questo periodo, il 15 giugno, è stata resa disponibile negli store per tutto il territorio italiano

App Immuni
Fonte foto: github.com/immuni-app/

Immuni, l’app come funziona?

Le caratteristiche fondamentali dell’app sono state dettate direttamente dall’Unione Europea. Infatti è scaricabile volontariamente senza obbligo per alcun cittadino, garantisce l’anonimato, evita la geolocalizzazione tramite GPS e si serve del bluetooth per calcolare le distanze tra gli individui. Anche le notifiche che l’app darà al vostro dispositivo saranno regolate dal bluetooth, ed entreranno in funzione in presenza di altri dispositivi che hanno installato l’app e hanno acceso il bluetooth.

Secondo il documento ufficiale pubblicato su GitHub, non saranno raccolti i dati personali degli utenti né quelli sugli spostamenti. I dati raccolti che esulano da questi saranno cancellati quando non risulteranno più rilevanti, nel giro di qualche settimana. Per condividere i dati i possessori dello smartphone dovranno dare il proprio consenso.

Le prime informazioni rilasciate su GitHub erano solo provvisorie e non definitive o ufficiali, ma con la pubblicazione del codice sorgente le cose si sono fatte più formali.

I dati saranno caricati dal paziente insieme a un operatore sanitario. Questa procedura genererà un codice univoco e un riepilogo dei dati immessi. Inoltre, in caso di contagio l’app seguirà l’utente e suggerirà il più efficace comportamento da seguire.

Infine, il concetto base è quello della prossimità: quando due dispositivi entreranno in un raggio di spazio prestabilito si scambieranno i dati. Quando c’è un soggetto positivo tutti i dispositivi saranno avvisati in maniera anonima.

Nel pratico, una volta che si ha impostato l’app con i proprio dati, basterà controllare che nella schermata principale ci sia “Servizio attivo” perché funzioni.

App immuni da scaricare: ecco dove, come e i requisiti minimi

Per scaricare l’app basta andare sugli store per dispositivi Android e per iOS. Basta avere uno smartphone e procedere con il download. Una volta fatto si procede con l’impostazione iniziale e il gioco è fatto. È da tenere presente che per i possessori di iPhone (quindi con sistema operativo iOS) i requisiti minimi perché funzioni sono la versione 13.5 iOS, e per Android la versione 6 (Marshmallow, AP I23).

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Fonte foto: github.com/immuni-app/

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ultimo aggiornamento: 15 Giugno 2020 12:38


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