Vai al contenuto

Chi è Raul Esteban Calderon, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”

sagoma ombra uomo

Ecco chi è Raul Esteban Calderon, che da criminale di piccolo calibro è diventato simbolo della violenza legata al narcotraffico romano.

Il nome di Raul Esteban Calderon è legato a diverse vicende di cronaca nera. Infatti non è solo il killer dell’ex capo ultrà della Lazio “Diabolik”, ma sembrerebbe risulta anche coinvolto in un duplice tentato omicidio. Scopriamo di più sulla sua vita ed implicazione in episodi di matrice criminale.

Raul Esteban Calderon: biografia e carriera criminale

Raul Esteban Calderon, il cui vero nome è Gustavo Alejandro Musumeci, è nato a Buenos Aires il 30 aprile 1970, sotto il segno del Toro. Cresciuto in Argentina, ha iniziato la sua attività criminale con reati minori come furti e rapine. Non si hanno dettagli approfonditi sulla sua infanzia o sulla sua formazione, ma si presume che il suo coinvolgimento nella criminalità abbia avuto inizio in giovane età.

Alla fine degli anni ’90, Calderon si è trasferito in Italia, probabilmente per sfuggire alla giustizia argentina o per cercare nuove opportunità. Nel nostro Paese ha adottato il nome “Raul Esteban Calderon”, un’identità che ha usato per anni. In Italia, ha inizialmente vissuto un la sua vita commettendo furti e piccole rapine; ma nel tempo, il suo profilo criminale ha avuto un’evoluzione.

Così dopo aver commesso reati minori come ladro, sembra sia diventato un esecutore materiale per conto di organizzazioni criminali più strutturate, in particolare legate al narcotraffico romano. Come sicario professionista pare abbia dimostrato capacità di operare con discrezione e freddezza nell’eseguire omicidi su commissione.

L’omicidio di Fabrizio Piscitelli

Calderon sarebbe il killer che ha commesso l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, avvenuto il 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti a Roma. Piscitelli, ex leader degli ‘Irriducibili della Lazio’, era a sua volta una figura di spicco nella malavita romana. Il suo assassinio è avvenuto con un colpo di pistola alla nuca mentre era seduto su una panchina. L’omicida, travestito da runner per non destare sospetti, lo ha sorpreso con un’azione rapida e precisa, fuggendo subito dopo l’esecuzione.

Le indagini hanno svelato che Calderon non era un semplice criminale improvvisato, ma un killer al soldo di organizzazioni criminali. Si ritiene che abbia agito per conto di mandanti come Giuseppe Molisso e Leandro Bennato, nell’ambito di una guerra per il controllo del mercato della droga a Roma, anche se i mandanti non sono stati ancora processati per questo specifico crimine.

Tra le prove che lo hanno incastrato ci sono un video dell’esecuzione e la testimonianza della sua ex compagna, che ha collaborato con le autorità. Dopo l’omicidio di Piscitelli, Calderon riuscì a rimanere latitante per più di due anni, fino al suo arresto, avvenuto il 13 dicembre 2021, grazie a un’operazione della Squadra Mobile di Roma e della Direzione Distrettuale Antimafia. Durante il processo, si è dichiarato non colpevole, sostenendo in un memoriale scritto dal carcere di Larino che l’assassino fosse un’altra persona, e che sperava nella verità.

Ma le prove contro di lui, tra cui filmati e testimonianze, lo hanno inchiodato. Tra le prove decisive, un video che lo ha ripreso durante l’esecuzione e la fuga, oltre alla testimonianza della sua ex compagna, Rina Bussone.

La sentenza e la condanna

È stato condannato all’ergastolo in primo grado il 25 marzo 2025, dalla Corte d’Assise di Roma per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, conosciuto come “Diabolik”. Calderon si è sempre dichiarato innocente. Nonostante la condanna all’ergastolo, i giudici non hanno riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso, richiesta dalla procura e dalla famiglia di Piscitelli.

Oltre all’omicidio di Piscitelli, Calderon è stato collegato ad altri crimini gravi: l’omicidio di Shehaj Selavdi, avvenuto a Torvaianica nel 2020, per il quale ha ricevuto un’ulteriore condanna all’ergastolo; il tentato omicidio nel 2021, a Roma, di due fratelli, un episodio che rafforza l’immagine di Calderon come sicario. Dopo la sentenza da parte della Corte d’Assise di Roma, che ha optato per la pena massima, i suoi legali hanno annunciato un ricorso in appello contro la sentenza.

Rina Bussone, l’ex compagna di Raul Esteban Calderon: il suo ruolo cruciale nella condanna

Rina Bussone, ex compagna di Raul Esteban Calderon, ha avuto un ruolo significativo nella vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Fabrizio Piscitelli. La Bussone, ex convivente di Calderon, con la sua testimonianza ha avuto un peso nel corso delle indagini, contribuendo all’arresto ed alla condanna dell’argentino.

Non si conoscono molti dettagli personali su Rina Bussone, dal momento che le informazioni pubbliche si concentrano principalmente sul suo coinvolgimento nel caso. È noto che ha vissuto con Calderon per un periodo di tempo in Italia e che, dopo la fine della loro relazione, ha deciso di collaborare con le autorità. La sua testimonianza ha fornito elementi chiave per ricostruire i movimenti e le attività dell’omicida, in relazione al caso Piscitelli.

Rina Bussone, dopo essere stata intercettata mentre lo accusava di averle preso la pistola proprio per uccidere Piscitelli, ha raccontato agli inquirenti dettagli sulla vita di Calderon, sulle sue abitudini e sui suoi presunti legami con ambienti criminali. La sua testimonianza, considerata credibile dagli inquirenti, ha aiutato a rafforzare il quadro accusatorio, che includeva già prove materiali come il video dell’esecuzione, apportando un contributo fondamentale per inchiodare Calderon.

Curiosità su Raul Esteban Calderon

– A lungo ha utilizzato il nome “Raul Esteban Calderon” come alias, al posto del vero nome – Gustavo Alejandro Musumeci – una doppia identità che gli ha permesso di operare sotto traccia, sia in Argentina che in Italia.

– Secondo il profilo personale e criminale stilato dalle autorità, ne è risultato un ritratto di Raul Esteban Calderon come un uomo: freddo, metodico e riservato, qualità che lo hanno reso un sicario efficace.

– Prima di diventare un killer professionista, ha affrontato una progressiva escalation criminale, culminata con il coinvolgimento in omicidi di alto profilo nella malavita romana, e con legami con il narcotraffico.

Riproduzione riservata © 2025 - DG

ultimo aggiornamento: 8 Aprile 2025 13:17

Chi è Nachelo, il rapper di Nuova scena nella bufera per il suo rapporto con Geolier