Il caso di Gloria Rosboch è impresso tra le pagine più terribili della cronaca nera italiana. Ecco la storia della professoressa uccisa a Castellamonte (Torino) nel 2016.

La storia di Gloria Rosboch ha assunto i contorni di una straziante caduta nell’incubo della banalità del male. Vittima di omicidio, è morta all’età di 49 anni, nel 2016, uccisa dopo essere precipitata nelle trame di un inganno. Per la sua tragica fine sono stati condannati in via definitiva il giovane Gabriele Defilippi e un uomo ritenuto suo complice, Roberto Obert. La madre del ragazzo, Caterina Abbattista, assolta dall’accusa di concorso in omicidio è stata condannata per la truffa ordita ai danni dell’insegnante del Canavese.

Chi era Gloria Rosboch e dove viveva?

Gloria Rosboch è nata nella provincia di Torino il 28 marzo 1966, sotto il segno dell’Ariete. Nubile, professione insegnante, viveva con i suoi anziani genitori a Castellamonte ed è scomparsa, in circostanze apparse subito sospette, il 13 gennaio 2016. Il suo cadavere sarebbe stato ritrovato il 19 febbraio 2016, in località Rossetti, nel Canavese, all’interno di una vasca di scolo di Rivara.

Chi sono i genitori di Gloria Rosboch?

Marisa Mores e Ettore Rosboch, gli anziani genitori di Gloria Rosboch, hanno sperato invano che la sua scomparsa si risolvesse positivamente. Dopo la scoperta dell’atroce delitto, hanno lottato con coraggio e determinazione per avere verità e giustizia in tribunale. Il padre della professoressa uccisa a Castellamonte si è spento nel 2021, all’età di 90 anni, e i suoi funerali si sono svolti a Castellamonte dove viveva insieme alla moglie e alla loro unica figlia.

L’omicidio di Gloria Rosboch

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Gloria Rosboch sarebbe stata strangolata con un laccio che sarebbe risultato compatibile con un filo per stendere il bucato, poi spogliata e gettata nella vasca di scolo di una discarica. Dopo poche settimane di indagini sulla scomparsa dell’insegnante 49enne, i carabinieri avrebbero stretto il cerchio intorno a un suo ex allievo, Gabriele Defilippi, allora 22enne (nato a Ciriè il 5 settembre 1994).

La professoressa avrebbe nutrito un dolce sentimento per lui e avrebbe creduto alla prospettiva di una nuova vita al suo fianco in Francia. Per questo, dietro le presunte false promesse del giovane, si sarebbe fatta convincere a dargli una ingente somma di denaro: 187mila euro. Soldi che la donna, poi insospettitasi, avrebbe chiesto di riavere e che non le sarebbero mai stati restituiti. Qui, secondo la ricostruzione, il movente dell’omicidio.

Oltre a Defilippi, indagato, poi imputato e infine condannato anche Roberto Obert, all’epoca 54 anni (nato a Forno Canavese, il 3 ottobre 1962). I due si sarebbero poi accusati a vicenda chiamandosi in correità davanti agli inquirenti.

Il processo per la morte di Gloria Rosboch e le condanne

Per l’omicidio di Gloria Rosboch, Gabriele Defilippi è stato condannato in via definitiva a 30 anni di carcere, accusato di averla strangolata per portarle via i soldi. Una sentenza emessa in Cassazione a conferma di quanto deciso in Corte d’Assise d’appello a Torino. A processo, il complice Roberto Obert è stato condannato definitivamente a 18 anni e 9 mesi di reclusione.   

In questa atroce storia, secondo quanto stabilito dalle indagini, orbita anche un terzo nome: Caterina Abbattista. Si tratta della madre di Gabriele Defilippi (nata a San Giorgio Canavese, l’8 febbraio 1971). La donna, infermiera, è stata assolta dall’accusa di concorso in omicidio e condannata a 12 mesi per aver preso parte, riferisce Ansa, alla truffa ai danni della vittima. Secondo la ricostruzione, avrebbe avuto un ruolo nell’inganno tessuto dal figlio ai danni dell’insegnante. Una condanna diventata definitiva nel 2022.

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ultimo aggiornamento: 5 Marzo 2022 12:46


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