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Chi è Christian, tutto sul figlio di Valerio Daprà, uno dei tre carabinieri morti a Castel d’Azzano

Macchina dei carabinieri

Christian Daprà è il figlio del brigadiere capo Valerio Daprà, uno dei tre carabinieri morti nell’esplosione di Castel d’Azzano il 14 ottobre 2025. Ecco cosa sappiamo sul suo conto.

Figlio del brigadiere capo Valerio Daprà, Christian è un giovane programmatore che dopo la tragica scomparsa del padre ha scelto di raccontarne la memoria e i valori. Il ragazzo ha spesso condiviso ricordi d’infanzia e insegnamenti ricevuti, descrivendo un legame profondo e affettuoso con il genitore. Ecco la sua biografia, la carriera e alcune curiosità sulla sua vita.

Christian Daprà, chi è: biografia e carriera

Christian Daprà, nato nel 1999 (non conosciamo la data di nascita esatta), è il figlio del brigadiere capo Valerio Daprà, uno dei tre carabinieri morti a seguito di un’esplosione a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, il 14 ottobre 2025. Christian è nato dal primo matrimonio del padre con la madre Carole.

Dopo la tragica morte del padre, Christian è stato spesso protagonista di interviste televisive e per la carta stampata, nelle quali ha raccontato della figura paterna.

Oggi Christian lavora come programmatore e al Corriere della Sera ha dichiarato: “Un lavoro di cui anche mio papà andava molto fiero. Lo faceva con l’atteggiamento di un padre che è contento se i figli sono contenti”.

Tuttavia, il ragazzo non ha escluso del tutto la possibilità di poter intraprendere la stessa carriera del padre. Al medesimo quotidiano, ha dichiarato: “Vedrò cosa mi riserverà il futuro: al momento sono interessato a portare avanti il suo lascito, che è tutta la persona che lui era. Voglio essere l’uomo che lui voleva che io fossi”.

La vita privata

Ecco cosa sappiamo in merito alla sua vita privata. Christian vive ad Anzio, nel Lazio, e descrive così il rapporto con il padre scomparso tragicamente: “Non siamo stati sempre insieme nel corso delle nostre vite. Lui aveva un lavoro che gli richiedeva di spostarsi. Se non c’era era solo perché era impegnato nel suo dovere, spesso all’estero in missione. Se non era a lavorare, però, la famiglia era la sua priorità. Mi sono sentito, e mi sento anche adesso, un figlio fortunato”.

Christian racconta anche dell’abbraccio ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante i funerali del padre: “Mi ha stretto forte e mi sono sentito accolto, come se fosse stato un familiare. Come se fosse stato mio nonno ad abbracciarmi per cercare di confortarmi dopo la perdita di mio papà”.

Christian Daprà ricorda suo padre con parole piene di affetto e riconoscenza. “Mio papà si è speso tutta la vita, fin da quando ero piccolo, perché io potessi imparare a distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato” – racconta -, sottolineando come l’educazione ricevuta fosse fondata su valori solidi e profondamente umani.

Non abbiamo altre informazioni personali su Christian, oltre alle parole spese sul padre.

Chi era Valerio Daprà

Valerio Daprà era un brigadiere capo dell’Arma dei Carabinieri, in servizio al Nucleo operativo radiomobile di Padova fino al giorno della sua morte, avvenuta nell’esplosione di un casolare a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, durante un’operazione di servizio. Nella tragedia sono morti anche i colleghi, Sottotenente Marco Piffari e l’Appuntato Scelto Davide Bernardello.

Nato a Brescia nel 1969, si era arruolato giovanissimo, a 19 anni, e nel corso della sua carriera aveva prestato servizio in diverse città italiane – tra cui Roma, Ancona e Livorno – partecipando anche a missioni internazionali in Somalia, Afghanistan e Kosovo. 

Daprà era conosciuto come un uomo umile, generoso e profondamente dedito al suo lavoro, ma anche come una persona che metteva sempre la famiglia al primo posto. Dopo un primo matrimonio, da cui era nato il figlio Christian, aveva iniziato nel 2008 una nuova vita a Padova insieme alla compagna Sandra Botton.

Le curiosità su Christian Daprà

– Nonostante la distanza dovuta al lavoro di Valerio Daprà, Christian descrive un rapporto affettuoso e continuo con il padre anche da lontano, tramite contatti frequenti di persona o telefono.

– Ha vissuto momenti felici e giocosi durante l’infanzia, tra sciate, giochi e piccoli lavori domestici condivisi con il padre.

– Per lui, Valerio Daprà non è stato solo un servitore dello Stato, ma un esempio quotidiano di dedizione e altruismo: “Mio padre non era un carabiniere di professione, lo era con il cuore”.

– A casa, papà Valerio era “la classica figura del tuttofare”: amava sistemare, smontare e riparare oggetti con impegno.

– Padre e figlio condividevano la passione per gli orologi: “Io avevo circa dieci anni, lui mi mostrava come aggiustarli e passavamo molto tempo insieme”.

Riproduzione riservata © 2025 - DG

ultimo aggiornamento: 24 Ottobre 2025 14:59

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