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Chi è Antonietta Gargiulo, sopravvissuta al tentato femminicidio dell’ex marito

silhouette di donna

Non è solo una sopravvissuta ad un tentato omicidio: Antonietta Gargiulo è diventata figura simbolo nella lotta contro la violenza di genere.

Antonietta Gargiulo, sopravvissuta ad un tentato femminicidio nel 2018, con la sua storia ha scosso l’opinione pubblica, diventando un simbolo. Conosciamo meglio la sua storia, che ha evidenziato le falle nei sistemi di protezione delle donne vittime di violenza e l’urgenza di affrontare un’emergenza sociale come il femminicidio.

Antonietta Gargiulo: biografia e carriera

Nata a Melito, in provincia di Napoli, presumibilmente negli anni ’70, considerando che nel 2018 aveva circa 40 anni, Antonietta Gargiulo si è dedicata all’insegnamento, lavorando come insegnante di religione, una professione che ha continuato a svolgere dopo la tragica vicenda che l’ha coinvolta. Grazie alla dedizione per la sua professione è riuscita a ritrovare un senso di stabilità dopo la tragedia. Non ci sono dettagli pubblici specifici sulla sua carriera prima del 2018, ma è noto che a Cisterna di Latina era una figura attiva nella comunità, apprezzata per il suo ruolo di madre.

Prima della tragedia, viveva a Cisterna di Latina con la famiglia, ed in seguito al tentato omicidio è tornata a vivere a Napoli, città d’origine, dove ha cercato di ricostruire la sua vita nonostante il dolore immenso per la perdita delle figlie.

Dopo il suo ritorno a Napoli, ha continuato ad insegnare, utilizzando la sua esperienza personale per sensibilizzare studenti e comunità sui temi della violenza di genere. Infatti ha partecipato attivamente ad eventi e progetti legati alla prevenzione del femminicidio, e volti a supportare le vittime di violenza, collaborando con varie associazioni ed istituzioni.

Un matrimonio tormentato, le denunce ed il tentato omicidio

Antonietta Gargiulo dopo le nozze con Luigi Capasso, ha vissuto un matrimonio segnato da crescenti tensioni e comportamenti violenti da parte dell’uomo. Un matrimonio dal quale sono nate due figlie: Alessia, nata nel 2004, e Martina, nata nel 2010.

Secondo quanto emerso, Capasso mostrava un atteggiamento possessivo e ossessivo, che si intensificò dopo che Antonietta decise di separarsi, intorno al 2017. La separazione fu un punto di svolta: Antonietta denunciò più volte il marito per il suo comportamento minaccioso, caratterizzato da: molestie, pedinamenti e pressioni psicologiche. La donna presentò esposti formali alle autorità, segnalando il pericolo per sé e le sue figlie, non ricevendo però delle misure di protezione adeguate.

L’ex marito rimase in possesso della sua arma di servizio, nonostante i segnali di instabilità psicologica, un elemento emerso nel corso delle indagini. Antonietta riferì che l’ex marito la controllava ossessivamente, arrivando a minacciarla di morte ed a intimorirla anche sul posto di lavoro. Capasso la aggredì fisicamente nel parcheggio del suo luogo di lavoro, un episodio che la donna denunciò senza trovare un intervento decisivo.

La situazione tra i due degenerò il 28 febbraio 2018: quella mattina, Capasso aspettò l’ex moglie fuori casa e le sparò tre colpi di pistola, ferendola gravemente. Poi il carabiniere entrò nell’appartamento ed uccise le figlie Alessia (13 anni) e Martina (7 anni) e dopo ore di asserragliamento, si tolse la vita. Antonietta sopravvisse a quella tragedia, ma rimase in coma per giorni, per poi trascorrere un mese in ospedale.

Chi era Luigi Capasso?

Nato presumibilmente negli anni ’70, Luigi Capasso era un appuntato scelto dell’Arma dei Carabinieri, in servizio presso il comando di Velletri, in provincia di Roma. Come carabiniere, aveva a disposizione un’arma di servizio, che utilizzò per compiere la strage. Le indagini hanno rivelato che l’uomo mostrava segnali di instabilità psicologica, noti ai superiori ed a due medici, sebbene non venne mai sottoposto a misure restrittive, come il ritiro dell’arma oppure una valutazione psichiatrica obbligatoria.

Luigi Capasso è morto suicidandosi il 28 febbraio 2018. Dopo aver compiuto la strage familiare, si barricò nell’appartamento di famiglia e per circa nove ore, i carabinieri tentarono una negoziazione per convincerlo ad arrendersi. Alla fine, Capasso si tolse la vita sparandosi con la sua pistola d’ordinanza, la stessa arma usata per il tentato femminicidio dell’ex moglie e l’omicidio delle figlie.

Dopo la tragedia, si scoprì inoltre che Capasso aveva accumulato debiti e mostrava un’ossessione per il controllo sulla famiglia, aggravata dalla separazione. I suoi familiari – la madre e il fratello – furono coinvolti in una disputa legale con Antonietta per l’eredità della casa dove avvenne la strage, suscitando polemiche per la loro richiesta di una quota dell’immobile.

Curiosità su Antonietta Gargiulo

– Dopo la separazione, avvenuta circa un anno prima della strage, Antonietta aveva denunciato più volte il comportamento ossessivo e minaccioso dell’ex marito, presentando esposti alle autorità e segnalando il pericolo per sé e le figlie. Le sue richieste di aiuto non hanno trovato accoglimento, un aspetto che ha suscitato critiche verso il sistema di protezione delle vittime di violenza.

– La sua storia è stata trattata in libri, documentari e trasmissioni televisive, come ad esempio “Quarto Grado” (Rete 4) e “Pomeriggio Cinque” (Canale 5). Si è affrontata la vicenda di Antonietta Gargiulo e Luigi Capasso, anche nella prima puntata della 24ª stagione di Amore Criminale“, trasmessa il 20 ottobre 2022 su Rai 3, condotta da Emma D’Aquino.

– Antonietta ha espresso pubblicamente il suo dolore e la sua forza, definendo la sua sopravvivenza un “miracolo” e sottolineando che “l’odio, il male e il rancore non hanno vinto”.

– Antonietta si è anche impegnata in battaglie legali, come il processo contro due medici accusati di non aver segnalato lo stato psicologico instabile dell’ex marito, che avrebbe potuto portare al ritiro della sua arma di servizio. Inoltre, ha affrontato una disputa legale con i familiari di Capasso per questioni ereditarie legate alla casa, teatro della strage del 2018, dimostrando grande determinazione nel difendere i suoi diritti.

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ultimo aggiornamento: 18 Aprile 2025 13:26

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