Ha cresciuto Mahmood da sola, dopo che il compagno se n’era andato, e ha sempre sostenuto il figlio nel suo sogno: scopriamo chi è Anna Frau.

Inevitabilmente segnato dall’allontanamento del padre, il cantante Mahmood parla della sua infanzia come un periodo felice, e lo può fare grazie all’infinito amore e sostegno ricevuti della madre, Anna Frau. Nonostante potesse fare affidamento solo sulle proprie forze, la signora ha cresciuto un ragazzo esemplare, affermata star della musica. Il rapporto tra i due è ancora oggi fortissimo: ecco chi è la grande donna nella vita del cantante.

Anna Frau: la biografia

Anna Frau è nata il 17 marzo (non è noto l’anno), sotto il segno zodiacale dei Pesci, a Orosei, piccolo Comune in provincia di Nuoro, in Sardegna. Trasferitasi in quel di Gratosoglio, Milano, ha conosciuto Amed, da cui ha avuto il primo e unico figlio, Alessandro, il vero nome di Mahmood.

Senza l’apporto del compagno, ha fatto enormi sacrifici per non far mancare nulla al “piccolo”. Gli ha permesso di studiare, di conseguire il diploma e lo ha accompagnato lei dal maestro di musica, partendo da Buccinasco, dove lavorava, per portarlo a Baggio. Mahmood ha dichiarato: “Mi ha fatto da madre. e da padre”. Insomma, lo ha sempre esortato a inseguire i suoi sogni, mentre oggi gli dà una mano nella parte manageriale del suo lavoro e giocano di squadra. 

Anna Frau: la vita privata

Residente a Milano, ha un profilo sia su Instagram (privato) sia su Facebook. Probabilmente single, non ne conosciamo il patrimonio. Sappiamo però che ha 12 fratelli e tantissimi nipoti, che durante l’infanzia di Alessandro vivevano vicino a loro.

3 curiosità su Anna Frau

Mahmood ama farla viaggiare: “Fino a 57 anni non aveva visto niente, tranne Orosei e Rozzano”. Tra i luoghi visitati, si sono concessi una vacanza pure a Londra.

– Quando Mahmood aveva finito la scuola, Anna aveva un bar dove veniva a mangiare il figlio di Caterina Caselli: voleva che il figlio gli desse un cd, non l’ha mai fatto.

– Come raccontato dallo stesso cantante, da piccolo Anna gli faceva sempre indossare camicie dai colori “sgargianti” e accesi.

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