Brigitte Bardot, aperta la battaglia sull’eredità: 65 milioni di euro tra la Fondazione animalista e il figlio, Nicolas-Jacques Charrier.
La morte di Brigitte Bardot ha lasciato un vuoto nel mondo del cinema, ma ha anche aperto una delicata e intricata questione sull’eredità. Con un patrimonio stimato attorno ai 65 milioni di euro, la gestione si preannuncia tutt’altro che semplice. Al centro dello scontro si trovano due figure principali: la Fondazione Brigitte Bardot, da lei stessa creata e sostenuta, e Nicolas-Jacques Charrier, l’unico figlio della diva, con cui i rapporti sono sempre stati freddi e controversi.
Brigitte Bardot: il patrimonio della diva e la Fondazione
Tra i beni più preziosi di Brigitte Bardot, come riportato da Adnkronos, spicca senza dubbio La Madrague, la villa di Saint-Tropez che acquistò nel 1958 e che è stata il suo rifugio per decenni. Valutata tra i 25 e i 30 milioni di euro, è stata trasformata in un paradiso per animali.
Insieme a La Garrigue, un’altra tenuta nella campagna provenzale, e a numerosi investimenti finanziari, questi beni rappresentano il cuore del patrimonio dell’attrice.
Negli anni scorsi la Bardot aveva già fatto una scelta precisa: donare la nuda proprietà dei suoi immobili alla sua Fondazione, mantenendo per sé solo l’usufrutto. Una mossa chiara, pensata per garantire continuità alla missione animalista che le stava tanto a cuore.
La Fondazione Brigitte Bardot ha un fabbisogno annuo di circa 15 milioni di euro, e con la sua morte potrebbe ricevere la parte più consistente dell’eredità.
Lo scontro con il figlio Nicolas-Jacques Charrier
Dall’altra parte c’è Nicolas-Jacques Charrier, il suo unico figlio, nato nel 1960 dal matrimonio con l’attore Jacques Charrier. Oggi vive in Norvegia e ha sempre scelto una vita lontana dai riflettori.
Ma nonostante l’assenza e il gelo nei rapporti con la madre Brigitte Bardot, la legge francese parla chiaro: a lui spetta la metà del patrimonio, a meno che non ci siano rinunce o accordi.
Il loro rapporto è stato tra i più controversi della storia dello spettacolo. L’icona non ha mai nascosto quanto abbia vissuto male la maternità: “Sono diventata madre esattamente quando non avrei dovuto. L’ho vissuta come una tragedia, un incubo. Ha reso infelici due persone: me e mio figlio“. Parole durissime, aggravate da ciò che scrisse nella sua autobiografia, dove definì Nicolas come “un tumore” che si era nutrito del suo corpo, aggiungendo che avrebbe “preferito dare alla luce un cagnolino“.
Nel 1962 l’attrice rinunciò alla custodia del figlio. Da allora, i rapporti sono rimasti freddi e distanti. Ma ora, nonostante tutto, potrebbe diventare protagonista della spartizione dell’eredità.
