Arisa si confessa su Instagram sulla malattia che le ha cambiato profondamente la sua vita. Ecco cos’è e il suo racconto.
Dopo la rivelazione su Valeria Marini, ora è il turno di Arisa. In un post su Instagram, la cantante ha deciso di raccontare ai fan la malattia che le ha cambiato profondamente la sua vita. Una condizione che si nasconde dietro una scelta estetica che da sempre la contraddistingue.
“Me li stacco senza accorgermene”: la confessione sui social
Attraverso un post su instagram, Arisa si è aperta sulla malattia che le ha cambiato la vita, una nevrosi legata allo stress che induce chi ne è colpito a strapparsi i capelli in modo compulsivo. “Soffro di tricotillomania“, ha dichiarato la cantante, come riportato dal Corrieredellosport.
Aggiungendo con estrema onestà: “Quando me li sento lunghi me li stacco senza accorgermene”. Parole che hanno colpito nel segno, mostrando il lato più fragile e umano dell’artista. Proprio per questo, ha raccontato, preferisce mantenere i capelli cortissimi: una scelta non solo estetica, ma anche terapeutica, che le permette di gestire meglio il disturbo e di evitare la comparsa di chiazze glabre sul cuoio capelluto.
Come si chiama la malattia che ha cambiato la vita di Arisa
La tricotillomania è un disturbo ossessivo-compulsivo più diffuso di quanto si pensi. Si manifesta soprattutto nei bambini e nei giovani, ma può persistere anche in età adulta. È spesso causata da stress prolungato o da forti stati d’ansia, che spingono il soggetto a strapparsi i capelli con le dita.
Questo gesto, compiuto in modo automatico, provoca chiazze prive di capelli e può portare a un circolo vizioso: sollievo immediato seguito da senso di colpa e disagio.
Chi soffre di questo disturbo spesso non ne è pienamente consapevole e tende a non rivolgersi a uno specialista. Quando, però, il problema viene riconosciuto e affrontato dal punto di vista psicologico, è possibile intervenire anche esteticamente, con trattamenti specifici o trapianti di capelli, solo dopo la completa risoluzione del disturbo.
