Credito d’imposta che premia i pagamenti elettronici e consente a commercianti e professionisti di recuperare parte delle commissioni bancarie sostenute durante l’anno: cos’è il bonus POS.
Il Bonus POS è uno strumento fiscale pensato per favorire la diffusione dei pagamenti elettronici e, allo stesso tempo, alleggerire i costi a carico di commercianti e professionisti. Ogni operazione effettuata con carta comporta, infatti, una commissione bancaria che riduce i margini di guadagno: grazie a questo credito di imposta, dunque, è possibile recuperare parte di tali spese direttamente nella dichiarazione dei redditi. Ecco come fare.
Bonus POS: in cosa consiste
Possono accedere al Bonus POS gli esercenti e i professionisti che, nell’anno precedente, non hanno superato 400.000 euro di ricavi o compensi.
L’agevolazione riconosce un credito pari al 30% delle commissioni pagate su transazioni effettuate con carte di debito, credito ed altri strumenti di pagamento digitale. In passato, per chi utilizzava dispositivi collegati ai registratori telematici, la percentuale era più alta, ma – attualmente – è tornata a quella ordinaria.

Il credito non costituisce reddito imponibile e non incide sull’IRAP. In questo modo, il governo ha l’intenzione di incentivare l’uso dei mezzi di pagamento tracciabili, contrastando, al contempo, l’evasione fiscale e sostenendo le attività di piccole e medie dimensioni che affrontano quotidianamente spese fisse legate ai POS.
Come richiedere l’agevolazione
Per usufruire del bonus in questione, è necessario che l’intermediario e/o la banca che gestisce il terminale comunichi mensilmente all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle operazioni effettuate. Sulla base di tali informazioni, l’esercente può calcolare il credito maturato e utilizzarlo in compensazione tramite modello F24, indicando il codice tributo 6916 nella sezione Erario.
Il credito va – poi – riportato nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RU, specificando l’importo maturato, utilizzato e quello eventualmente residuo. È fondamentale conservare la documentazione rilasciata dagli operatori dei servizi di pagamento per dimostrare la correttezza dei dati dichiarati.
Il Bonus POS rientra nel regime de minimis previsto dall’Unione Europea, che stabilisce un tetto massimo di aiuti pubblici pari a 300.000 euro nell’arco di tre anni.