Vittorio Sgarbi è stato dimesso dall’ospedale dopo il ricovero al Gemelli, il ritorno a casa: “Faccio fatica in tutto”.
Le condizioni di salute di Vittorio Sgarbi hanno destato grande preoccupazione nell’ultimo mese a causa della forte depressione che lo ha colpito e che lo ha portato a un lungo ricovero presso l’ospedale Gemelli di Roma. Ma come sta adesso il noto critico d’arte? Nelle ultime ore, sono spuntate sul web le prime foto dopo il ricovero.
Vittorio Sgarbi torna a casa: le parole dopo le dimissioni dall’ospedale
Vittorio Sgarbi è stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma dopo un lungo periodo di ricovero dovuto a una grave forma di depressione. Il critico d’arte era apparso molto provato nelle scorse settimane, e aveva sollevato preoccupazioni tra i suoi sostenitori e nel mondo della cultura.
Oggi, invece, arriva una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo: Sgarbi è finalmente tornato a casa, seguito da vicino dalla compagna Sabrina Colle e dalla sorella Elisabetta.
A far parlare, in queste ore, è stata una foto pubblicata su Instagram da Sabrina Colle – poi rimossa – che ritraeva Sgarbi di spalle, affacciato al balcone della sua casa nel centro di Roma. Sullo sfondo, il corteo funebre di papa Francesco. Le immagini hanno preoccupato gli utenti che hanno fatto notare quanto appaia “irriconoscibile” il critico d’arte.
Le prime foto di VITTORIO SGARBI dopo l' uscita dall' Ospedale . pic.twitter.com/FgJtjj2zTb
— alberto dariol (@albertodariol) April 29, 2025
Sgarbi: “Una condizione dolorosa, ma combatto”
In un’intervista rilasciata a Repubblica prima del ricovero, Vittorio Sgarbi aveva descritto con lucidità la sua sofferenza: “Faccio fatica in tutto. Passo molto tempo a letto. È una fase di meditazione dolorosa su quello che ho fatto e sul destino che mi attende“.
Nonostante il momento difficile, la presenza della compagna e della sorella, unita alla voglia di osservare eventi significativi come quello del pontefice, suggerisce un desiderio di rinascita. Le dimissioni dall’ospedale segnano dunque non solo un passo avanti dal punto di vista medico, ma anche psicologico e umano.
