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Altro che pentimento: cosa c’è dietro le famose “lacrime di coccodrillo”

ragazza smorfia pianto

L’origine e il significato dell’espressione “lacrime di coccodrillo”, usata per indicare un pianto falso o ipocrita, e come sia entrata nell’uso linguistico comune.

Dire che qualcuno versa “lacrime di coccodrillo” significa che quel pianto non è autentico: la persona in questione mostra tristezza, rimorso o dolore, ma in realtà lo fa solo per effetto, per manipolare gli altri o per nascondere le sue reali intenzioni. In altre parole, si tratta di un comportamento ipocrita: una finzione emotiva. Questo modo di dire non è raro anche in altri idiomi, con espressioni equivalenti che veicolano lo stesso concetto di lacrime false.

  • Origine: “Lacrime di coccodrillo” significa pianto falso o ipocrita, e deriva da una leggenda medievale secondo cui i coccodrilli piangerebbero dopo aver divorato la loro preda.
  • Quando si usa: si usa quando qualcuno finge dolore, pentimento o tristezza solo per convenienza o per suscitare compassione.

“Lacrime di coccodrillo”: l’origine del modo di dire

Secondo le versioni più antiche del mito, i coccodrilli, dopo aver divorato le loro prede, si metterebbero a piangere, come se si pentissero dell’azione che hanno appena compiuto. In alcune varianti, si narra che la femmina di coccodrillo piangerebbe dopo aver divorato i suoi stessi piccoli. 

coccodrillo alligatore
coccodrillo alligatore

Questa leggenda è documentata almeno a partire dal Medioevo, spesso presente nei bestiari, antichi libri che descrivevano animali reali o fantastici insieme ai loro significati morali e allegorici. In particolare, il libro De proprietatibus rerum del XIII secolo è citato come una delle fonti che diffonde questa immagine del coccodrillo piangente.

Anche la tradizione araba e la cultura del mondo antico contengono racconti simili: la leggenda era già presente nei circoli culturali medievali europei in varie forme.

Il legame con la fisiologia animale

Dietro la leggenda c’è un fondo di verità biologica: i coccodrilli, come molti rettili, producono lacrime per mantenere gli occhi umidi, puliti e per espellere sali.  Durante la masticazione o quando sono fuori dall’acqua, la pressione sui tessuti intorno agli occhi può stimolare la fuoriuscita di lacrime. 

Tuttavia, queste lacrime non sono legate a emozioni o pentimento: si tratta di un meccanismo fisiologico

Ciò che è accaduto culturalmente è che l’osservazione – errata ma suggestiva – di un coccodrillo “che piange mentre mangia” ha ispirato la metafora delle “lacrime di coccodrillo” come falsa emozione. 

Uso contemporaneo: quando si usa “lacrime di coccodrillo”

L’espressione è impiegata per:

  • Indicare che qualcuno sta mostrando tristezza, rimorso o compassione, ma in maniera poco sincera
  • Smontare pretese emotive che sembrano forzate o costruite
    Criticare chi usa la lacrima come strumento, ad esempio per suscitare pietà o per coprire responsabilità

Ad esempio, potremmo usarla in frasi come:

  • “Non credo alle sue scuse: sono solo lacrime di coccodrillo”
  • “Le sue dichiarazioni sembrano sincere, ma alla fine sono solo lacrime di coccodrillo”

In sostanza, l’espressione rimane perfetta per evocare la distanza tra ciò che una persona dice o mostra e ciò che realmente prova.

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ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2025 9:42

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