Paola Ferrari racconta a Verissimo l’infanzia difficile che ha vissuto con la madre e le sue opinioni su Diletta Leotta.
Paola Ferrari, intervistata da Silvia Toffanin a Verissimo, ha parlato della sua infanzia difficile, fino, poi, a discutere del suo carattere, della sua carriera e anche di Diletta Leotta. La signora del calcio, dunque, si è raccontata a core aperto alla conduttrice, parlando anche del fratello che non sapeva di avere e che non è riuscita mai a conscere.
Paola Ferrari, la carriera nel mondo del calcio
La signora del calcio italiano ha parlato, con Silvia Toffanin a Verissimo, della sua carriera nel campo del giornalismo sportivo, in cui la presenza delle donne è incrementata nel corso del tempo, anche se ci sono ancora diversi passi avanti da fare: “Il pubblico ha imparato da tempo ad accettare una donna nel calcio”, ha detto la Ferrari, la quale sottolinea, però, che – in tale campo – ci sono ancora molti uomini che non accettano la presenza femminile. E, poi, parla anche delle molestie che esistono in questo tipo di lavoro e non solo.
Ecco le sue parole: “A me è capitato moltissime volte. Chi dice che non succede è ipocrita perché è un mondo maschile. In tutti gli ambienti lavorativi le donne purtroppo devono fare i conti con delle proposte spiacevoli“, facendo riferimento anche al caso della collega Greta Beccaglia. Parla, poi, di Diletta Leotta e del suo modo di lavorare, toccando anche la sua relazione con l’attore turco, Can Yaman:
“Sono contraria al ruolo della donna fisicamente troppo esposta in questo lavoro, non è l’arma della seduzione che serve per essere credibile, ma ognuno è libero di fare quello che vuole. In questo modo diventiamo merce interscambiabile“. Infine, un affondo sulla love story con Can Yaman: “Non ci credo perché sono a conoscenza di una sua passione importante per un’altra persona, ma fa bene a divertirsi“.
L’infanzia difficile con la madre e la nascita dei figli
La Ferrari è una donna forte, che ne ha vissute tante nella sua vita. Scappa di casa da giovanissima e inizia a muovere i primi passi in campo televisivo nella trasmissione Portobello condotta da Enzo Tortora: “Ho vissuto un incubo. Avevo una madre con dei problemi mentali seri: ha cercato per ben tre volte di uccidermi quando ero piccola. Poi, sono riuscita a difendermi e sono scappata via di casa. Ero sola, mio padre era assente e non avevo fratelli che mi proteggessero. È stato un trauma molto difficile da superare“.
La giornalista, inoltre, ammette di non essere mai riuscita a concedere il perdono a sua madre: “Mi rammarico di non essere riuscita a perdonarla, nonostante lei me lo avesse chiesto. Quando poi mia mamma è venuta a mancare mi sono sentita in colpa. Su certe cose non riesco a voltare pagina“.
Poi, confessa alla Toffanin di non aver mai sentito quello che viene definito l’istinto materno: “Non avevo istinto materno, volevo solo lavorare. La gravidanza non è stata un periodo felice, non ero me stessa. Alla fine, ho fatto pace con tutte le mie paure e quando sono nati i miei figli è nato un amore fortissimo“.
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