L’ONU ha lanciato l’allarme sul riscaldamento globale: ecco cosa accadrà entro il 2029 e quali sono i rischi per uomo, animali e ambiente.
Il riscaldamento globale continua a preoccupare, visto che, secondo le stime, entro il 2029 si registrerà un nuovo record. L’allarme lanciato dall’ONU è chiaro: si sta per superare una soglia oltre la quale si entra in un mondo “inesplorato e sconosciuto“. Vediamo quali sono i rischi.
ONU, allarme riscaldamento globale: cosa accadrà entro il 2029?
L’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), che fa capo all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), ha lanciato l’allarme per un ennesimo aumento del riscaldamento globale. Stando all’ultimo rapporto sulle previsioni climatiche dei prossimi cinque anni, c’è una probabilità dell’80% che almeno un anno tra il 2025 e il 2029 possa superare il record registrato nel 2024.
Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre, ma nei prossimi anni potremmo trovarci a registrare un innalzamento di almeno 1,5°C rispetto al periodo preindustriale (1850-1900). Il motivo per cui questa epoca viene presa come punto di riferimento è presto detto: all’epoca, l’uomo non immetteva ancora carbonio in atmosfera.
Secondo gli esperti, superando il record del 2024 si entra in un mondo “inesplorato e sconosciuto“, che potrebbe portare a gravi conseguenze per gli esseri umani, gli animali e l’ambiente.
Aumento riscaldamento globale: quali sono i rischi
L’allarme sul riscaldamento globale è chiaro, ma, a quanto sembra, l’essere umano non ha alcuna intenzione di limitare le proprie attività. Giusto per fare un esempio, nel 2024 le emissioni di CO2 sono aumentate ancora, raggiungendo 420 parti per milione (ppm), il valore più alto degli ultimi 14 milioni di anni.
Ma quali sono i rischi di un innalzamento della temperatura di almeno 1,5°C? Come già sottolineato, si tratta di uno scenario “inesplorato e sconosciuto”, ma alcune conseguenze possiamo comunque ipotizzarle: ondate di calore estremo, siccità, +40 centimetri del livello del mare (di conseguenza, mareggiate e inondazioni), riduzione della biodiversità, depauperamento delle risorse ittiche, carestie, incendi devastanti e fenomeni atmosferici più violenti e frequenti.
