Limite al contante, stop al rialzo: tetto confermato

Limite al contante, stop al rialzo: tetto confermato

Il limite al contante resta fissato a 5mila euro: ritirato l’emendamento per alzarlo a 10mila: tutti gli aggiornamenti.

Il dibattito sul limite all’utilizzo del denaro contante torna ciclicamente al centro dell’agenda politica ed economica italiana. Nelle ultime ore, l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia che avrebbe innalzato la soglia massima di utilizzo a 10mila euro è stato ritirato, pertanto resta invariato l’attuale tetto fissato a 5mila euro. La questione, tuttavia, resta aperta.

Il limite al contante in Italia, la soglia resta a 5mila euro

Nel corso degli ultimi vent’anni, il limite all’uso del contante ha subito numerose modifiche, riflettendo orientamenti politici ed esigenze economiche diverse.

All’inizio degli anni Duemila la soglia superava i 10mila euro, per poi essere progressivamente ridotta fino ad arrivare ai mille euro.

Negli anni successivi, il tetto è stato nuovamente rialzato, stabilizzandosi sull’attuale limite di 5mila euro. La proposta recentemente ritirata aveva come obiettivo quello di riportare la soglia alle cifre di inizio millennio, ma non ha trovato consenso sufficiente per proseguire il suo iter.

banconote soldi euro

Secondo alcune stime, l’innalzamento della soglia da mille a 3mila euro, avvenuto in passato, avrebbe favorito un incremento dei pagamenti non tracciati pari a circa lo 0,5%.

Il confronto con l’Europa e le regole future

Diversi Paesi, tra cui Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia e Finlandia, non prevedono attualmente un limite specifico all’uso del contante.

Altri Stati hanno introdotto soglie più stringenti, anche se – in passato – alcuni di questi limiti sono stati oggetto di rilievi da parte della Banca Centrale Europea, che ha giudicato eccessivamente basse le soglie fissate da Paesi come la Grecia e la Spagna (rispettivamente, 500 e 1.000 euro).

Il quadro cambierà a partire dal 10 luglio 2027, quando entrerà in vigore un limite massimo uniforme di 10mila euro stabilito dall’Unione europea. Gli Stati membri avranno – ad ogni modo – la facoltà di adottare soglie inferiori.