John Cena si è sottoposto al trapianto di capelli: l’attore rivela le motivazioni che l’hanno portato a questa decisione.
John Cena, leggenda del wrestling e attore di successo, ha rivelato un dettaglio molto personale della sua vita: si è sottoposto a un trapianto di capelli. Il motivo? Tutto è nato in seguito a episodi di bullismo da parte dei fan.
La confessione è arrivata durante un’intervista al Pat McAfee Show, appena un giorno dopo aver conquistato il suo diciassettesimo titolo WWE a WrestleMania 41, coronando così una carriera storica nel mondo della WWE. Ma scopriamo tutti i dettagli.
Le parole di John Cena: “Mi avete fatto sentire piccolo”
Durante l’intervista, Cena ha spiegato di essersi sentito spesso in imbarazzo a causa dei commenti negativi sul suo aspetto fisico, in particolare sulla sua calvizie.
I cori e le prese in giro da parte del pubblico, ha detto, lo hanno ferito profondamente, portandolo a prendere la decisione di sottoporsi a un intervento di trapianto: “È bullismo. È puro bullismo. Mi avete spinto a sottopormi a un intervento chirurgico. Mi sono sentito piccolo“.
Qui la notizia del trapianto di capelli a cui si è sottoposto.
John Cena says he got a hair transplant due to all social media talking about his bald spot 😂😂
— Wrestlelamia.com (@wrestlelamia) April 21, 2025
(via Pat McAfee Show) pic.twitter.com/T3ZhaUW313
L’intervento, effettuato lo scorso novembre, è ancora in fase di guarigione. Cena ha raccontato che la procedura prevede la caduta dei capelli trapiantati, seguita dalla ricrescita graduale di nuovi follicoli. “Prendi il prato da qui e lo metti sulla zona secca” ha detto con ironia, riferendosi al processo tecnico del trapianto.
John Cena: “Da chi sono andato”
Nonostante le difficoltà iniziali, la star di Suicide Squad si mostra ottimista: “Spero che tra un paio di mesi l’aspetto sia migliorato. Quando avrò lunghi capelli fluenti, vi dirò da chi sono andato“.
Questa confessione offre uno spaccato più umano di John Cena, spesso considerato una roccia invincibile. Il suo racconto dimostra che anche le icone più dure possono essere vulnerabili e che affrontare i propri complessi non è segno di debolezza, ma di grande forza.