Una raccolta delle frasi più belle e iconiche di Luciana Littizzetto, la comica che ha rivoluzionato la TV con la sua ironia tagliente e femminista. Per ridere, ma anche per riflettere.
Attrice, scrittrice, conduttrice e soprattutto comica pungente e irriverente, Luciana Littizzetto è da anni una delle voci più schiette e amate della televisione italiana. Dal cinema alla TV, passando per i suoi libri e le sue apparizioni cult a Che tempo che fa, ha fatto della satira e dell’ironia un’arma potentissima, capace di far ridere ma anche riflettere. Ripercorriamo la sua carriera attraverso le sue frasi più belle e memorabili, alcune diventate veri e propri tormentoni o gif virali sui social.
Le frasi più belle di Luciana Littizzetto
Con Luciana Littizzetto non si bara: o la adori o ti infastidisce, perché non fa sconti a nessuno. Femminista, schietta, controcorrente, con una capacità rara di coniugare leggerezza e profondità, comicità e dolore. Non è mai stata “la bella di turno” e non ha mai voluto esserlo. Ha fatto della parola il suo corpo, il suo abito e il suo palcoscenico.
Ecco una selezione delle sue frasi più iconiche, ironiche e intelligenti:
- Ci sono cose nella vita che si risolvono solo con un vaffancul*.
- Credimi, i cellulari sono l’unica cosa che gli uomini sono fieri d’avere piccolo!
- Coltivatevi l’anima. Non fate come le piante grasse che marciscono dal di dentro.
- E’ che sto punto G non ce l’hanno tutte le donne. Qualcuna sì e qualcuna no. Se ce l’hai ce l’hai di serie. In dotazione dalla nascita. Non te lo puoi mica far mettere come optional tipo alzacristalli elettrici.
- Dicono sempre l’Italia per i giovani, il futuro dei giovani, i giovani per l’Italia del domani e poi quelli che ci governano sono una carica di nonni.
- Tutti i funghi possono essere mangiati, alcuni però una volta sola.
- Io lo so come sono fatti i maschi. Già il terzo giorno di ferie vanno in paranoia perché non sanno cosa fare. Bamblinano in pigiama avanti e indietro senza combinare un tubo. Figurarsi quando vanno in pensione.
- Meglio che mi fidanzi col mio albero di natale. Sembra essere l’unico ad avere le palle.
- Un uomo che ci picchia è uno stronz*. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto.
- Dicono che le donne siano come le acciughe: tolta la testa tutto il resto è buono. Son cose che fan piacere.
- La palestra è anche un luogo di socializzazione. Si divide tutto. Attrezzi, macchine, verruche e funghi.
- Ma quali rose rosse, ma quali bouquet di mammole?! Date retta a me: mazzi di scarpe. Questo è il desiderio inconfessabile di ogni femmina.
- Gli uomini in casa sono come i peli in bocca: danno noia.
- Il vero uomo è un po’ come l’apparizione di un UFO. Tutte un po’ ci credono, tutte un po’ ne parlano, ma nessuna giurerebbe davvero di averlo visto.
Luciana Littizzetto: le frasi più iconiche
Lucianina – come la chiamano affettuosamente fan e colleghi – è spesso ospite fissa nei meme social grazie alle sue uscite in diretta TV e nei suoi monologhi che mischiano quotidianità, attualità e scorrettezza politica. Tra le sue frasi indimenticabili, non possono mancare queste perle:
- Smettiamola di credere che basti come siamo fatte dentro. Siamo noi che baciamo i rospi e quelli diventano principi. Non il contrario, purtroppo.
- Adesso, per essere politically correct, le donne piatte si chiameranno portatrici sane di capezzoli.
- L’amore eterno ce l’hanno raccontato i poeti, ma quando la vita media era di trenta anni. Adesso che campiamo ben oltre i settanta, abbiamo un esubero di quaranta.
- Ho deciso che le parolacce non le dico più. Dico solo diamine, acciderba, ammappalo e, quando mi girano un po’: “Non farmi girare i mumbastic” e “Vaffa”. Vaffa lo dico perché non se ne può fare a meno, è come il telefonino, non esco mai senza.
- Settembre è il mese perfetto per i matrimoni. Né caldo né freddo. Né bello né brutto. Come il matrimonio, appunto.
- L’uomo che si spoglia davanti alla donna rimane da sempre uno spettacolo della natura, è come vedere un gatto cadere nella tazza del cesso: fa ridere e tenerezza insieme.
- Non c’è mai la tua misura. Mai. Con le taglie dei saldi, questo è un dogma assoluto, si possono vestire soltanto donne cannone, uomini Frankenstein e nani di Twin Peaks.
- Io quasi quasi mi faccio liposucchiare. Qui sui fianchi. Chissà cosa non viene fuori. Minimo minimo tre crème brulé, otto porzioni di tiramisù e una faraona con noci intera. Per coscia ovviamente.
- Veramente il mondo alla rovescia, manca solo che ci dicano che Rocco Siffredi si fa prete e il TG4 è un telegiornale e poi abbiamo veramente raggiunto il culmine.
- Ho scoperto di avere le misure classiche 90-60. Ma non di seno e fianchi. Per adesso solo di pressione.
- Cari homi sapiens sapiens, state sereni e non temete. Dire una volta tanto “ti amo” non crea impotenza.
