Francobollo 1,25 lire Michetti, il classico d’epoca che conquista i collezionisti

Francobollo 1,25 lire Michetti, il classico d’epoca che conquista i collezionisti

Il francobollo 1,25 lire Michetti torna al centro dell’interesse filatelico, assumendo un valore importante: la quotazione di mercato.

Il francobollo da 1,25 lire della serie Michetti continua a farsi spazio nel mercato collezionistico contemporaneo, dove molti appassionati raccontano di provare la sensazione di sfiorare un frammento di storia ogni volta che ne osservano un esemplare. L’idea che un semplice rettangolo di carta degli anni Venti possa ancora oggi evocare emozioni, curiosità, nonché valutazioni importanti sul piano economico è spesso considerata sorprendente dagli studiosi del settore. Ecco a che cifre è venduto questo valore postale nel mercato del collezionismo.

Francobollo 1,25 lire Michetti, valore postale dal fascino senza tempo

Il francobollo appartiene alla nota serie dedicata alle opere di Francesco Paolo Michetti, artista capace di fondere spiritualità e realismo con una sensibilità che ha segnato profondamente l’immaginario italiano.

La figura di San Francesco, riprodotta con tratto delicato, divenne uno dei simboli grafici più riconoscibili del periodo. Tale valore postale è stato, in particolare, utilizzato soprattutto nel 1927, anno in cui compariva soprattutto sulle raccomandate e sulle corrispondenze di particolare valore, spesso provenienti da enti pubblici e da professionisti.

Lente d’ingrandimento appoggiata su un album di francobolli botanici, simbolo del lavoro accurato del collezionista nella valutazione delle stampe – www.donnaglamour.it

Tale uso, nei fatti, gli conferì un’aura distinta, quasi ad indicare che si trattasse di un ingranaggio prezioso nel funzionamento del sistema postale del Regno.

Importanza storica e valore collezionistico

La serie Michetti rappresenta una colonna portante della filatelia nazionale e il valore da 1,25 lire occupa una posizione particolare, poiché si colloca nella fase conclusiva di un percorso iniziato nel 1906 e proseguito per circa vent’anni tra variazioni cromatiche, differenze di tiratura e adattamenti ai mutamenti del servizio postale.

I collezionisti tendono ad apprezzarne il pregio artistico, le evoluzioni di stampa e quella relativa rarità che non lo rende introvabile, ma nemmeno comune quanto altri della stessa epoca. Ogni dettaglio, dalla tonalità dell’inchiostro alla storia della busta su cui è applicato, può trasformarlo in un oggetto di elevato valore.

Per quanto riguarda le quotazioni, vediamo che quelli più comuni hanno un prezzo accessibile, mentre quelli meglio conservati mostrano una crescita costante, sostenuta dal marcato interesse per i pezzi capaci di unire arte, memoria ed unicità.