Flavia Borzone assolta dall’accusa di diffamazione. La giudice di Bologna scagiona l’estetista napoletana.
Il Tribunale di Bologna ha assolto Flavia Borzone dall’accusa di diffamazione nei confronti di Tonino Lamborghini, figlio del fondatore della celebre casa automobilistica.
Flavia Borzone, estetista 36enne di Napoli, aveva dichiarato di essere sorella di Elettra Lamborghini. La sentenza, pronunciata dalla giudice Anna Fiocchi, è arrivata dopo quasi un anno di procedimento.
Flavia Borzone e Tonino Lamborghini: la sentenza del Tribunale di Bologna
Dopo oltre un’ora di camera di consiglio, la giudice Anna Fiocchi ha assolto Flavia Borzone. Invece, la madre, la cantante lirica 63enne Rosalba Colosimo, è stata condannata a una multa di mille euro con sospensione condizionale della pena.
La difesa di madre e figlia, rappresentata dagli avvocati Gian Maria Romanello, Sergio Culiersi e Carlo Zauli, aveva richiesto l’assoluzione completa, sostenendo che le prove erano incerte e contraddittorie.
Flavia Borzone e sua madre erano finite a processo per alcune dichiarazioni rilasciate nel 2019 a un settimanale e a un programma televisivo. Le difese hanno sostenuto che i toni usati non erano lesivi della dignità e dell’onore di Tonino Lamborghini. Anche la Procura ha condiviso questa tesi, supportata da testimonianze che suggerivano la consapevolezza di Lamborghini sulla paternità di Flavia.
Il test del DNA e il giallo della parentela
Durante il procedimento, i legali di Borzone hanno presentato un test del DNA che indicava una parentela con Elettra Lamborghini. Un investigatore privato aveva raccolto un campione di DNA da una cannuccia usata da Elettra, analizzato poi da un docente dell’Università di Ferrara, rivelando una “sorellanza unilaterale“.
Tuttavia, la legalità del prelievo del DNA è stata contestata dall’avvocato di Tonino Lamborghini.
Flavia Borzone ha commentato la sentenza definendola “La prima di una serie di vittorie“. Rosalba Colosimo, visibilmente commossa, ha espresso soddisfazione per l’assoluzione della figlia, aggiungendo che “Il tempo è galantuomo“. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni e potrebbe seguire un appello da parte della difesa di Colosimo.