“Se faccio in tempo…”: Enrica Bonaccorti torna a parlare del tumore e svela il nuovo progetto

“Se faccio in tempo…”: Enrica Bonaccorti torna a parlare del tumore e svela il nuovo progetto

Enrica Bonaccorti torna a parlare del tumore al pancreas, dell’attesa per gli esiti della terapia e del nuovo progetto che la aiuta a guardare avanti, tra affetti e coraggio.

Enrica Bonaccorti sta attraversando uno dei periodi più delicati della sua vita. Lo fa con una lucidità disarmante, scegliendo parole misurate ma profondamente sincere, capaci di restituire tutta la complessità di un’attesa che pesa ogni giorno di più. Le festività alle porte assumono un significato diverso, sospeso tra affetti, speranza e il tempo che sembra rallentare, mentre il futuro resta appeso agli esiti di una terapia che potrebbe cambiare tutto. La conduttrice e autrice ha deciso di raccontarsi, rompendo il silenzio e condividendo il suo percorso.

La malattia raccontata senza filtri 

In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, Enrica Bonaccorti ha spiegato perché ha scelto di parlare apertamente del tumore al pancreas che le è stato diagnosticato alcuni mesi fa. Dopo una fase iniziale di riservatezza, la decisione di esporsi è maturata lentamente, anche osservando il coraggio di altre figure pubbliche. “Pian piano ho capito che siamo in tantissimi in questa situazione, che va normalizzata”, ha spiegato. “E allora parlare di me, che sono conosciuta, può dare una spinta per dare informazioni”.

Un passaggio importante, in cui emerge la volontà di non essere identificata esclusivamente con la malattia: “Non sono la mia malattia”. Accanto a questo, Bonaccorti ha ricordato l’importanza del lavoro e della scrittura, ringraziando Elisabetta Sgarbi per averle dato la possibilità di pubblicare Nove novelle senza lieto fine, un libro che le ha consentito di raccontarsi “in modo molto intimo”, senza filtri e senza maschere.

Enrica Bonaccorti saluta ai David di Donatello – www.donnaglamour.it

Enrica Bonaccorti: l’attesa degli esiti, la biografia e il sostegno di Renato Zero

Il momento più delicato riguarda ora l’attesa dei risultati della terapia, che arriveranno solo dopo metà gennaio. “Non prima di metà gennaio avremo i risultati di questa terapia e questa attesa mi tende… Vorrei saperlo, poi quello che sarà sarà. Purtroppo bisogna vedere che cosa succede”, ha raccontato. Parole che restituiscono tutta la tensione emotiva di chi vive sospeso, ma senza rinunciare alla voglia di fare progetti.

Tra questi, anche la stesura di una biografia, affrontata con ironia e coraggio: “Se faccio in tempo”. In realtà, Enrica Bonaccorti ha già iniziato a scriverla: “Ho appena iniziato ed è molto faticoso, durissimo, ma insomma una quindicina di pagine le ho scritte”. Un lavoro di introspezione profonda, pensato soprattutto per la figlia Verdiana: “È giusto che lo faccia, insomma, anche per mia figlia prima di tutto”.

Accanto alla famiglia, in questo percorso non manca il sostegno di un’amicizia storica. “Sono contenta della grande vicinanza di Renato Zero che mi sta molto accanto in questo periodo e mi scalda il cuore”, ha confidato. Un legame lungo quasi sessant’anni, fatto di affetto e complicità, che oggi rappresenta un punto fermo in una battaglia vissuta giorno per giorno.