Il nuovo aggiornamento di Facebook e Instagram vieta l’utilizzo di alcune emoji perché ritenute maliziose, ma quali sono?

Nella vita di tutti i giorni una pesca è una pesca e una melanzana è una melanzana, ma per Facebook e Instagram… non è così. Queste due emoji, insieme a quella delle tre goccioline d’acqua, sono ritenute troppo maliziose e sono state inserite nella blacklist delle emoji.

Ebbene sì: negli ultimi mesi Instagram e Facebook, hanno fatto un aggiornamento dei loro regolamenti per quanto riguarda i contenuti che è consentito pubblicare nelle piattaforme e quali no. Tra gli elementi su cui si sono intensificati i controlli uno fin ora è passato inosservato ma è molto singolare: le emoji che pare abbiano un significato che si avvicina ad un riferimento sessuale. È questo il caso di pesca, melanzana e goccioline…

Instagram e Facebook vietano l’uso malizioso delle emoji

La pesca, le goccioline d’acqua e la melanzana sono quindi entrate nel libro nero delle emoji da non utilizzare perché ritenute un’alternativa comunemente utilizzata in in chat e messaggi per suggerire attività a luci rosse.

Emoji vietate
Emoji vietate

Stando a quanto riportato nell’ultimo aggiornamento degli standard di Facebook, utilizzare pubblicamente emoji con un significato nascosto o metterle all’interno di foto può comportare la rimozione dei post in questione e, dopo ripetute violazioni del nuovo codice etico, la sospensione dell’account di chi viola le normative.

Sì, ma… perché?

Le nuove normative, in realtà, fanno parte della sezione del regolamento che vieta pratiche di adescamento sui social. Insomma, gli algoritmi tenteranno di stanare i contenuti che facilitano o incoraggiano incontri sessuali tra adulti e interverranno quando rileveranno emoji, o intere righe di queste, in contesti specifici o comunemente legati allo sfondo sessuale.

Il regolamento bandisce, non solo le tre emoji considerate sessualmente esplicite – la pesca, la melanzana e le tre goccioline d’acqua – ma anche illustrazioni, menzioni e persino immagini di soggetti con parti intime reali coperte da emoji.

Scatteranno seri provvedimenti, però, solo nel caso in cui il sistema di controllo rilevasse un intento di adescamento nei contenuti pubblicati.

Questi algoritmi quanto sono affidabili?

Molti utenti hanno dimostrato che questi algoritmi che devono valutare questi elementi, in molte occasioni si sono rilevati inaffidabili. L’algoritmo non è in grado di riconoscere il contesto in cui vengono inseriti alcuni di questi elementi e dunque agisce in maniera errata.

È già successo in passato che pagine satiriche venissero scambiate per sostegno a organizzazioni terroristiche, quindi con tutta probabilità succederà lo stesso con chi esagera abitualmente con pesche e melanzane senza però voler offrire o cercare pratiche sessuali di nessun tipo.

Chissà se l’algoritmo riuscirà a far il suo lavoro scovando i furbetti delle emoji.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 31 Ottobre 2019 13:09


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