“Sono scioccato”: Diego Dalla Palma replica a Silvia Toffanin dopo lo scontro a Verissimo

“Sono scioccato”: Diego Dalla Palma replica a Silvia Toffanin dopo lo scontro a Verissimo

Diego Dalla Palma commenta a Fanpage.it la reazione di Silvia Toffanin a Verissimo sulla sua decisione di programmare la morte.

Dopo lo scontro con Silvia Toffanin a Verissimo, Diego Dalla Palma ha affidato a Fanpage.it alcune riflessioni per chiarire il senso delle sue dichiarazioni. Al centro dell’attenzione la sua scelta di programmare la morte, una decisione che ha generato dibattito.

La reazione di Silvia Toffanin secondo Diego Dalla Palma

Diego Dalla Palma ha spiegato a Fanpage di non essersi sentito ferito dalle parole di Silvia Toffanin, nonostante il tono acceso durante l’intervista a Verissimo. “Non mi ha infastidito. Ha avuto la reazione di una persona che non ha ancora elaborato un lutto. Mi ha detto quelle cose in modo garbato, non mi hanno offeso le sue parole, ‘prete’ o ‘penseranno che sei pazzo’. È stata un’amica, il suo intervento è stato accalorato ma non mi ha ferito“.

Riconosce nella conduttrice un dolore profondo, quello della perdita della madre, che ha reso ancora più empatico il suo sguardo su di lei: “Ho sentito che mi parlava come una figlia. Il suo dolore per la perdita della madre è enorme, quindi mi ha fatto tenerezza. Ha sollevato in me un senso di protezione, avevo voglia di accarezzarla“.

Tuttavia, confessa una delusione: “Solo una cosa mi ha fatto dispiacere, mi sarebbe piaciuto raccontare le ragioni più spirituali che mi fanno stare bene ora. Indipendentemente da Silvia Toffanin, non avrei mai pensato di essere così incompreso. Sono scioccato“.

Le ragioni spirituali dietro la scelta di programmare la propria morte

Diego Dalla Palma ha condiviso anche le radici profonde che lo legano alla propria visione della morte. Un’educazione familiare dove la morte era presente e non nascosta: “Mio nonno, mio papà, mia madre, mi portavano alla veglia dei morti. Recitavamo il Rosario, mi portavano a vedere i cadaveri distesi. Per alcuni era uno shock, per me è stata come una preparazione alla morte. Se ne parlava“.

Ciò che lo rattrista maggiormente non è il giudizio, ma l’incomprensione: “Nessuno vuole sapere questo, tutti mi chiedono soltanto se ho il cancro. No, ho un male peggiore. Il male di vivere in una società disumana, feroce“.

Alla domanda finale di Fanpage se abbia paura di perdersi qualcosa, la risposta di Dalla Palma è secca e definitiva: “No, assolutamente niente“.