Il delitto di Avetrana, uno dei casi di cronaca nera più seguiti dai media italiani. Chi era la vittima Sarah Scazzi?

Per mesi la polizia e i giornalisti si sono interessati alla scomparsa della giovane Sarah, per poi scoprire una tragica verità. La studentessa dell’istituto alberghiero, infatti, è stata uccisa il 26 agosto 2010 e il suo cadavere è stato ritrovato dopo poco più di un mese. Si è pensato a un adescatore su Facebook, un rapimento andato male, un maniaco. E invece, le assassine erano tra le persone più care alla vittima stessa. Chi era Sarah Scazzi? Come si sono svolti i fatti del suo omicidio, e come si è concluso il processo alle imputate?

Chi era Sarah Scazzi

All’epoca della sua morte, Sarah aveva 15 anni e frequentava il secondo anno di liceo. Era una ragazza piuttosto normale, animata da una forte nostalgia per il padre e il fratello emigrati al Nord Italia. Ma appena dopo la sua scomparsa, i media hanno iniziato a dipingere un’immagine diversa.

L’ipotesi era che Sarah fosse scappata al solo scopo di diventare famosa e sfuggire alla madre, con cui litigava spesso. Si pensava fosse una ragazzina inquieta, che amava frequentare uomini più grandi. Di vero una cosa c’era: che era infatuata di Ivano Russo, cuoco di Avetrana. Ed è stato proprio questo che l’ha condotta alla morte, a causa della gelosia della cugina Sabrina. Sarah infatti era considerata più magra e bella, e questo faceva sentire Sabrina inadeguata. Eppure, Sarah era praticamente cresciuta a casa sua. Gli zii Michele e Cosima erano come dei secondi genitori per lei. Un fatto che rende le vicende dell’omicidio ancora più sconvolgenti.

Come si sono svolte le indagini

Il 26 agosto del 2010 Sarah esce di casa per andare al mare con Sabrina, ma scompare nel nulla. Secondo Sabrina e la famiglia, non è mai arrivata a casa loro (cosa che si rivelerà falsa). Per un mese Sabrina e la madre Cosima passano da una trasmissione all’altra per fare accorati appelli, guadagnandosi il favore del pubblico.

Poi, la rivelazione shock: Michele Misseri dice di aver trovato il cellulare di Sarah in un campo. Sotto interrogatorio, però, confessa di averla uccisa lui stesso e averne violentato il cadavere. Una versione che cambia di continuo finché, nel 2010, Misseri non coinvolge la figlia Sabrina. Saltano fuori nuovi indizi, come un litigio avvenuto in pubblico tra le due cugine riguardo appunto Ivano.

La verità si rivela infine agghiacciante: Michele ha solo nascosto il cadavere, perché sono state Sabrina e Cosima a uccidere Sarah strangolandola. Le donne infatti hanno da sempre esercitato una forte influenza psicologica sul capofamiglia, un contadino molto stimato in paese ma facilmente fuorviabile.

La condanna della Cassazione

Quest’anno, nel febbraio del 2017, si è finalmente conclusa la vicenda giudiziaria di Avetrana. Sabrina e Cosima sono state infatti condannate all’ergastolo, mentre Michele Misseri a 8 anni per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Condannati anche Carmine Misseri, il fratello dell’agricoltore, e Vito Russo Jr. e Giuseppe Nigro, ex legali di Sabrina.

Si tratta però di pene minori, 4 anni e 11 mesi per il primo e un anno e 4 mesi per gli altri. Il fratello della vittima, Claudio Scazzi, si è detto soddisfatto della sentenza in quanto giusta ed equilibrata. Anche la madre della ragazza, che aveva tristemente assistito al ritrovamento del cadavere durante una diretta di Chi l’ha visto, è della stessa opinione. Ma la triste verità è che chi era Sarah Scazzi non lo sapremo mai davvero, perché a causa di una sciocca e infantile gelosia, le è stata negata la possibilità di crescere e diventare una donna.

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ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2024 20:25


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